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Osp. Piemonte, di incontro in incontro

Il Piemonte sta a cuore ai messinesi e questo Accorinti l’ha capito bene. Un intervento il suo breve, per dire che quel presidio è destinato a essere ospedale e che l’incontro sarebbe servito ad accogliere i consigli di tutti per trovare alla fine una soluzione concertata. Stasera infatti Accorinti  ha riconvocato una cerchia più ristretta di persone, una per ogni categoria, per mettere nero su bianco i punti dai quali non si potrà prescindere. Certo è che la sala era affollata ma molti invitati di rilievo erano assenti, primi fra tutti, l’assessore Lucia Borsellino (che finora non si è pronunciata sulla diatriba), i deputati regionali, (presenti solo Panarello e Laccoto del pd) assente giustificato Picciolo, presidente dei democratici riformisti, che aveva scritto precedentemente di non credere alle mega assemblee ma ai dibattiti tecnico politici da tenersi nelle sedi competenti carte alla mano. Assente anche il direttore generale dell’Asp Sirna. Un vuoto, ha detto il segretario generale della Cgil Lillo Oceano, indicativo di come il destino della struttura si decida su altri tavoli. Poche le soluzioni emerse dal dibattito, ma più le contestazioni e le rivendicazioni su ciò che nessuno vorrebbe venisse tolto alla città: un presidio centrale, di pronto intervento e di riferimento anche per problemi di protezione civile. Vullo, il manager del Papardo Piemonte ha ribadito come non ci sia più spazio per i doppioni. Come pensa al futuro? al Papardo come ospedale per acuti e al Piemonte, con l’ingresso del Centro Neurolesi, a un presidio che comprenda geriatria, lungodegenza, psichiatria. “Una struttura pubblica che garantisca il presidio di emergenza urgenza” ha precisato Bramanti direttore scientifico dell’Irccs neurolesi. “In aggiunta, pensiamo alla riabilitazione dei lungodegenti utilizzando anche le professionalità mediche e chirurgiche del Piemonte. E ancora, lo spostamento delle attività ambulatoriali e, perché no, la creazione di una palestra per la riabilitazione”. “Il Piemonte - ha concluso- può diventare un presidio di eccellenza, foraggiato anche dal Ministero della salute”. “L’importante è che il nosocomio non diventi una stampella del Neurolesi” ha detto il consigliere Gioveni. Tanta carne al fuoco. Tante idee e proposte da concentrare in un documento unitario che contempli le criticità e metta tutti d’accordo. Non sarà facile ma fondamentale per offrire alla regione gli strumenti utili per operare nella trasparenza con l’interlocuzione civile e l’unità d’intenti della città di Messina. 

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