«L’azione dei marosi ha distrutto parzialmente un edificio posto a sud dell’area di “Contesse-Stazione” – con la berma di tempesta riscontrabile a pochi metri dalla linea ferroviaria Catania-Messina – ed ha originato delle ordinanze di sgombero a tutela dell’incolumità pubblica di capannoni sorgenti in area demaniale, utilizzati da imprese artigiane e sportive (fabbro, officina di laminati d’acciaio, club nautico e rimessaggio barche). L’azione dei marosi ha compromesso la stabilità di muri di confine o degli stessi manufatti prospicienti alla costa». Quale soluzione? «Un progetto di messa in sicurezza temporanea da fronteggiare con una scogliera radente, per 450.000 euro». Si potrebbe pensare che questo sia l’allarme lanciato dall’Amministrazione Accorinti nella nuova richiesta alla Regione di “dichiarazione di stato di calamità” per le mareggiate del 7-8 novembre scorsi. Ed invece no: questa è la segnalazione riguardante il litorale di Contesse-Unrra e i rischi per la linea ferrata che la stessa giunta Accorinti ha inviato a Palermo, ma un anno fa per le “Mareggiate di novembre e dicembre 2013”. Atti firmati, alla fine dell’anno scorso, dall’allora dirigente della Protezione civile Francesco Aiello e dallo stimato geologo comunale, Carmelo Gioé. Balziamo ai giorni nostri, ovvero alle sciroccate che il 7-8 novembre 2014 tanta devastazione e pericoli hanno prodotto nella zona sud. In primo piano ci sono stati i drammatici problemi di Galati Marina, laddove il pericolo attanaglia ormai la vita di 162 famiglie, 4 complessi 40 case private, 7 attività commerciali, così come i pericoli che si corrono nella via Carbonara di Tremestieri. Tutto ciò è comprensibile. Ma fino a un certo punto: del fronte di Contesse-Unrra sembrano essersi perse le tracce, quasi nella consapevolezza degli amministratori e dell’opinione pubblica. Eppure le ultime sciroccate hanno colpito di nuovo pesantemente il litorale dell’Unrra, aggravando i tanti danni già inferti ad una serie di cantieri che sorgono sul demanio, per di più alla all’altezza dell’essenziale stazione ferroviaria e metroferroviaria di Contesse. Il guaio è che, per quanti riguarda i capannoni artigianali e le attività lavorative presenti sul demanio, la quasi totalità delle concessioni prevede che il rischio di danni da erosione sia a carico del concessionario. In conseguenza di ciò, appare sconcertante la situazione di quei 4-5 cantieri che sorgevano tra la spiaggia e la stradella: lì dove, in anni passati, Capitaneria e Comune fecero rilevanti bonifiche per restituire il litorale storico.