Un crimine gravissimo, al di là della dinamica, degli obiettivi, del movente: in quel pezzo del rione Gazzi pieno di case e negozi, ritrovi, market, rivendite alle spalle del “Celeste” e vicino allo svincolo, in quella pioggia di fuoco esplosa da una pistola 7.65 in direzione dell’enoteca “La Spagnola”, poteva morire qualcuno. Risuonano certo nella mente di chi potrebbe avere visto o sentito qualcosa da raccontare – ma finora non lo ha fatto – quei cinque colpi deflagrati venerdì pomeriggio nella via Vecchia Comunale, all’altezza dell’incrocio con via Oreto. Due dei proiettili hanno perforato la vetrata dell’ingresso dell’enoteca mentre altri due hanno bucato l’adiacente parete, di un quinto non è chiaro dove si sia conficcato: tutti e cinque i colpi sparati, pare, da qualcuno che era bordo di un motorino, forse guidato da un complice. Sparati ad altezza d’uomo. E così sono andate avanti tutta la notte, e non possono fermarsi, le indagini della Squadra mobile per trovare gli autori di questa incredibile “intimidazione” che in un tranquillo pomeriggio d’autunno ha sconvolto all’improvviso il popoloso cuore del rione Gazzi: erano le 18.50 del pomeriggio e le strade brulicavano di auto e passanti. Secondo quanto ricostruito dalla Polizia, non vi è stato un conflitto a fuoco tra due persone, come s’era pensato: tutti i cinque bossoli ritrovati provengono da una stessa pistola, appunto una calibro 7.65. Il fatto che la direzione degli spari sia stata quella dell’enoteca, lascia aperta la pista investigativa secondo cui l’intimidazione, eccezionalmente eclatante per l’orario e le modalità, potrebbe essere stata rivolta contro la piccola enoteca oppure, in alternativa, contro qualcuno che vive o lavora nella zona. Un quadro di ipotesi più o meno convincente in merito al quale nulla di più è dato sapere. Quanto alle due persone in qualche modo “sfiorate” dalla tremenda e rimbombante pioggia di fuoco (un uomo raggiunto al capo da una scheggia di vetro ed un anziano scioccato dall’accaduto), sono estranee al fatto criminoso. Le indagini, coordinate dal dirigente della Squadra mobile, Giuseppe Anzalone, si snodano così su più fronti, a partire dai rilievi della sezione Scientifica sui cinque bossoli rimasti sull’asfalto di via Vecchia Comunale e su altri reperti. Diverse persone presenti in zona sono state ascoltate dagli investigatori. Non si sarebbero raccolte, però, testimonianze di rilievo per risalire all’identità di chi, a bordo di uno scooter, a quanto pare bianco, puntata l’arma verso l’enoteca, ha quasi svuotato il caricatore della sua pistola. Qualche elemento prezioso potrebbe essere fornito dalle immagini delle telecamere che costellano questo tratto di strada e i vicini incroci. A quanto pare chi ha sparato, aveva il volto travisato dal casco ed il suo scooter era rubato, ma si confida che qualcuno dei fotogrammi esaminato nei minimi dettagli possa inchiodarlo alle sue responsabilità. Nel tardo pomeriggio di venerdì, l’intervento dei poliziotti delle volanti e della Squadra mobile è stato molto tempestivo: la strada è stata chiusa ed interrotta al traffico ed altrettanto velocemente si è proceduto ad acquisire tutti i sistemi e gli apparecchi di videoregistrazione – non sono pochi - in funzione lungo i prospetti delle piccole palazzine. È partita subito una corsa contro il tempo per trovare almeno un elemento chiave, che consenta di individuare colui che ha, a costo di uccidere qualcuno, ha lanciato questo “messaggio”.