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Fondi per erosione
Messina ha in mente
altri progetti

mare mosso

Messina ha rischiato davvero grosso di non esserci. E sarebbe stato un delitto. La città con 60 km di coste, decine di torrenti, nove faglie e un disastro come Giampilieri ancora vivo nel ricordo di tutti è andata ad un passo dal restare a mani vuote nella divisione della prima tranche di finanziamenti per la tutela del territorio, voluti dal Governo, nell’ambito dello sblocca Italia. Un pericolo scampato all’ultimo istante con tanto di denuncia delle responsabilità da parte dell’assessore De Cola.

Gia da stamattina Palazzo Zanca si è messo all’opera per presentare gli altri progetti esecutivi, valore 53 milioni di euro, che sono stati preparati in questi anni e aggiornati e rispolverati in questi mesi proprio per farsi trovare pronti in casi di emergenza o meglio nei casi in cui arrivano finanziamenti inattesi. La prossima scadenza è il 4 dicembre. Ma i tempi per l’avvio dei lavori finanziati sembrano piuttosto lunghi. Nella migliore delle ipotesi a metà dell’anno prossimo.

Nell’immediatezza ci sono i 200 mila euro della regione e i 250 mila euro del Comune presi dal fondo di riserva e che saranno utilizzati per creare un contratto aperto per posizionare massi a via Veglia , e la sabbia  a S.Margherita e Galati.

 

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