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Espianto di organi
al Papardo

Nel ricordo di Nicholas Green seguendo l’esempio dei suoi genitori di cui quest’anno ricorre il ventesimo anniversario.  Queste alcune delle motivazioni del commovente gesto della moglie di un paziente di 72 anni deceduto nella tarda serata di ieri al Papardo, che ha deciso di donare gli organi. E così questa mattina poco dopo le 8 si è concluso il prelievo di fegato e reni dell’uomo morto per emorragia cerebrale. Un gesto di grande generosità da parte della moglie che servirà a dare la vita ad altri pazienti in attesa di trapianto. La donna, come il marito, è un’insegnante in pensione ma che tuttavia,  spesso, organizza  degli incontri con gli studenti per educarli alla cultura della donazione degli organi.  Ed è anche quello che i sanitari del nosocomio messinese sperano: che il gesto dei familiari del 72enne possa contribuire ad incrementare il numero  dei sì nella nostra regione in notevole calo  negli ultimi sei mesi. In crescita, invece,  le opposizioni che dal 30% della media nazionale, in Sicilia superano il 50%.  Intanto, il fegato espiantato questa mattina è stato è stato trapiantato ad un paziente in attesa a Pisa, un rene è stato trapiantato a Palermo, l’altro a Catania. Significativo che un'altra famiglia che ha vissuto un’esperienza simile a Messina, abbia voluto ricordare l’esempio che venti anni fa, proprio  nella nostra città, ha voluto dare la famiglia Green. Un paio di mesi fa, Reginald Green è tornato in riva allo Stretto per recarsi per la prima volta al Policlinico laddove al piccolo Nicholas, vennero espiantati gli organi dopo la tragica morte avvenuta a seguito di un agguato sulla Salerno Reggio Calabria. Sette persone grazie a cuore, reni, pancreas, fegato e cornee di quel bimbo sorridente  oggi vivono grazie a quel si di una famiglia che evidentemente ha lasciato il segno. Lo stesso che oggi lasciano i parenti del 72enne originario di Enna.

 

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