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Danni del maltempo,
esposto in Procura

 Anni e anni di promesse non mantenute, presunte e ripetute omissioni, interventi indispensabili richiesti ma mai effettuati. È questo quanto viene raccontato, in una articolata denuncia presentata alla Procura della Repubblica attraverso la polizia di Stato, da un gruppo di cittadini abitanti nei villaggi di Santa Margherita, Galati e Mili. Cittadini che ora, convinti più che mai della loro iniziativa, ritenendo «che quanto accaduto implichi estremi di reato perseguibili secondo le leggi penali» chiedono la punizione dei colpevoli. Il plico, corredato da un gran numero di documenti che attesterebbero la fondatezza delle accuse rivolte ai rappresentanti di una “politica dormiente”, ma anche a funzionari e responsabili di settore, è stato depositato dal promotore del “Comitato per la rinascita di Messina” Giuseppe Floridia. Una iniziativa fortemente voluta mirata, come fanno sapere gli stessi promotori, per dire basta a chi dei danni del maltempo, della disperazione delle famiglie e dello stato di necessità di chi ha perso tutto a causa delle alluvioni, ne ha fatto un cavallo di battaglia per le elezioni. E i cittadini si arrabbiano ancora di più, non credendo più alle tante promesse, quando leggono le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta che, lo scorso 7 novembre, ha affermato che «è chiaro che in tutte le zone colpite dal maltempo dobbiamo immaginare degli interventi». Nella denuncia presentata all’autorità giudiziaria il “Comitato”, a nome dei cittadini che rappresenta da oltre 15 anni, non usa mezzi termini: «In tutti questi anni – si legge – abbiamo avuto modo di constatare l’inerzia delle amministrazioni che si sono succedute nel tempo, le quali non hanno posto in essere nessun intervento per garantire l’incolumità della popolazione. Nel 2007 si è verificata una mareggiata che ha fatto sorgere una forte preoccupazione di un grave rischio per l’incolumità degli abitanti dei villaggi di Santa Margherita, Galati e Mili. Dopo la realizzazione del porto di Tremestieri, e quella del progetto lungo un tratto limitato di costa del villaggio Santa Margherita, sono aumentati i rischi di una veloce erosione nelle zone costiere limitrofe. Infatti appena iniziati i lavori di quest’ultimo progetto, con i venti di scirocco e levante, le onde del mare si sono infrante sui prospetti delle abitazioni adiacenti. Gli abitanti si sono allarmati vedendosi sommersi dal mare, sono stati eseguiti degli interventi tampone con dei massi a protezione delle suddette abitazioni per circa 300 metri. Ma l’anno dopo, proprio a causa di quest’ultimo intervento, l’erosione ha raggiunto le abitazioni nei pressi del torrente S. Stefano». «Il “Comitato”–si legge sempre nella denuncia–ha chiesto un sopralluogo da parte dei tecnici i quali hanno organizzato diverse conferenze dei servizi nel 2013. Successivamente la Protezione civile regionale ha eseguito un sopralluogo constatando la gravità dello stato dei luoghi tanto che l’8 maggio 2013 si è tenuta una conferenza dei servizi alla Regione in cui si è stabilito che il progetto eseguito dal Genio civile di Messina, che prevede un intervento in un’ampia fascia costiera doveva essere fatto proprio dal Comune di Messina e, con urgenza, dovevano essere chiesti i pareri agli organi competenti. Ma da allora, nonostante il tempo trascorso, nulla è stato fatto tanto che l’ultima mareggiata ha provocato ingenti danni: è stata invasa la Statale 114 con conseguente chiusura alla viabilità; è stato invaso il campo sportivo di Galati marina, che oggi non esiste più; sono stati danneggiati i prospetti delle case contro cui si sono abbattute le onde (nel tratto Santa Margherita, Galati Marina) e addirittura sono stati invasi dalle acque i piani terra delle abitazioni di Galati marina ».

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