Si dovrebbe conoscere entro la fine dell’anno il “verdetto” sulle reali, attuali condizioni di pericolosità del viadotto Ritiro ai fini del transito automobilistico. Il Consorzio Autostrade, presieduto da Rosario Faraci, ha infatti bandito una gara, aggiudicata ad una società specializzata, la Metralab, nei confronti della quale sono in corso le procedure preliminari alla firma del contratto. La finalità è quella di comprendere se realmente sussiste un allarme immediato legato alla stabilità del vetusto ponte, costruito negli anni ‘70. Se dunque il responso delle verifiche in corso di affidamento sarà infausto, si dovranno adottare tutte le misure necessarie per fronteggiare l’emergenza, misure la più severa delle quali consisterebbe nella chiusura del viadotto al transito. Se invece il verdetto sarà tranquillizzante, tutti potranno tirare un sospiro di sollievo (e si potrà immaginare anche il ripristino del transito su entrambe le carreggiate). In quest’ultimo caso, come evidenzia l’ingegnere capo del Genio Civile Leonardo Santoro, potrebbe essere ripresa in considerazione l’ipotesi di procedere con la collocazione del famoso giunto fra il viadotto Ritiro e il nuovo svincolo di Giostra. Giunto che, come si ricorderà, è la soluzione tecnica attualmente contemplata dal progetto vigente (non è stata infatti approvata dal Comune alcuna variante in tal senso) per consentire che lo svincolo possa essere percorribile anche in uscita. Ma questo profilo progettuale venne sospeso alla luce delle perplessità sull’interazione fra i due tratti, il vecchio ponte Ritiro e la bretella di nuova costruzione. Per uscire dall’impasse si era profilato un percorso che però non si è poi rivelato determinante alla prova dei fatti. Il famoso bypass (che avrebbe evitato la collocazione del giunto e dunque fatto “aggirare” il problema dell’interazione strutturale) al momento infatti è contemplato solo dall’appalto del Cas, che non ha competenze dirette sullo svincolo, come “premialità” per la ditta vincitrice. Ma se nessuna delle 15 offerte lo proporrà, il Comune, cui compete la realizzazione e manutenzione dello svincolo, dovrà trovare i soldi e procedere. Salvo che nel frattempo non venga “resuscitato” il giunto. E, intanto, gli automobilisti continuano a percorrere uno svincolo a metà. Mentre la segnaletica attuale per i mezzi che sbarcano dalle navi della rada S. Francesco addirittura ne rende quasi vana la presenza, con un obbligo di svolta a sinistra su viale della Libertà che di fatto induce tutti ad imboccare lo svincolo di Boccetta appesantendo la circolazione urbana.