Messina

Martedì 30 Aprile 2024

Grave emergenza: rischio isolamento

La situazione è preoccupante da tempo, le mareggiate delle ultime ore rischiano di rendere ancora più drammatica la condizione dei residenti della “spiaggia Oreto”. Complessivamente 13 nuclei familiari che vivono in abitazioni fatiscenti e insicure, manufatti precari minacciati anche dalle inondazioni marine e dai vicini torrenti Gazzi e Oreto, che si “alterano” quando il vento si alza e la pioggia cade giù copiosa. L'ultima campanello d'allarme è giunto proprio qualche ora fa, costringendo questi cittadini, in parte messinese e in altra tunisini, a dovere ricorrere autonomamente all'uso di mini-pompe idrovore per liberare gli spazi in cui risiedono da acqua, fango e detriti. Abusivi? Solo parzialmente. Gli “occupanti”, infatti, risultano abusivi per la titolarità del demanio ma residenti per il Comune. E per questo ricevono “regolarmente” bollette dell'Enel e dell'Amam, così come la cartella di pagamento della Tasi e persino la posta. Sulle loro teste pende però un'ordinanza di sgombero della Capitaneria di Porto, addirittura datata 2001 ma rimasta ad oggi inevasa. Ed il motivo è semplice: cacciarli significherebbe lasciarli per strada, considerando che non è stata attivata alcuna procedura legata all'emergenza abitativa. E allora tutto rimane così com'è. In uno stato di rischio evidente, lapalissiano, non più ignorabile.

Basta recarsi sul posto per rendersi conto. Gli insediamenti si trovano a circa 80 metri dal mare, senza alcuna forma di protezione che possa chiudere i varchi alle onde altra che si alzano quando soffia forte lo Scirocco. Addirittura è stata recentemente sdraticata, nell'ambito della bonifica del litorale Sud, la porzione estrema di una collinetta che separa i due torrenti. Un intervento che ha liberato l'accesso dalla spiaggia ma limitando, secondo i residenti, la “linea di difesa”. E così, ogni volta, è paura. Come ci ha raccontato il signor Antonio Barbera: «Non è la prima volta che ci ritroviamo il fango dentro casa, ma mai in questo modo - ci ha detto indicandoci le mura dell'abitazione in cui vive -. Ho trovato i mobili che galleggiavano, ho contattato i vigili del fuoco ma mi hanno solo richiamato l'indomani per chiedermi se fosse tutto apposto. La Protezione civile ha effettuato un sopralluogo, ma senza poi intervenire. La polizia municipale ci ha censiti tutti, ribadendo che dobbiamo sgomberare. Ma dove andiamo? Per strada?».

Oltre ai rischi legati alle condizioni metereologiche, non vanno ovviamente sottovalutati gli aspetti igienico-sanitari, a dire il vero diversi di caso in caso. Ma soprattutto quelli relativi alla sicurezza e alla pubblica incolumità. Ai manufatti si giunge dalla via Galileo Galilei attraverso un ponte non più alto di due metri, che “collega” una discarica a cielo aperto sulla strada ad una collinetta in sabbia ricolma di ogni tipo di rifiuto. Non è difficile intuire quanto elevati siano i pericoli per il potenziale formarsi di un “tappo” che bloccando l'arteria isolerebbe i residenti tra il mare e la linea ferrata, intrappolandoli come topi. (Emanuele Rigano)

Abusivi? Solo in parte. Il Comune chiamato a trovare una soluzione abitatativa

Le abitazioni nella “spiaggia Oreto” non sono una novità per la Capitaneria di Porto, che nel 2001 aveva già notificato un'ingiunzione di sgombero ai residenti. Inevasa perché dall'altra parte gli uffici comunali riconorebbero a loro tempo i requisiti necessari per il rilascio della residenza. Un conflitto assurdo, che ha portato il maresciallo Tommaso Baluci a scrivere al Dipartimento comunale, Protezione civile, per sollecitare un intervento di Palazzo Zanca e nello specifico dell'assessore Filippo Cucinotta: «Da sopralluogo è stata rilevata la fuoriuscita dal terreno di liquami, che si riversano in spiaggia, causando notevole inquinamento e, si ipotizza, possano costituire pericolo per l'igiene pubblica. Nel1999 tutti gli occupanti sono stati denunciati all'autorità giudiziaria per abusiva occupazione demaniale marittima, in quanto privi di regolare concessione, cui sono seguite le ingiunzioni di sgombero, mai effettuate per la stessa presenza dei residenti. Nel febbraio scorso è stata portata a termine una operazione di polizia demaniale volta alla demolizione di opere abusive sul litorale e nell'occasione sono state nuovamente denunciate le famiglie già deferite nel 1999. Adesso si auspica che l'Amministrazione voglia prendere in considerazione l'opportunità di avviare un'indagine conoscitiva, nel caso non lo abbia già fatto, per definire l'emergenza abitativa e verificare la possibilità di allocare i nuclei in abitazioni comunali, demolendo le abitazioni abusive e ripristinando il litorale». E' necessario trovare una sistemazione dignitosa, soprattutto per coloro che possono esibire un certificato di residenza.

 

leggi l'articolo completo