Quasi demoralizzante per gli addetti ai lavori ciò che si presenta all’interno del bacino dopo la violenta mareggiata dello scorso fine settimana. Si sapeva dell’arrivo di un vento forte che avrebbe ingrossato il mare, ma i lavori effettuati alla diga protettiva non lasciavano immaginare ad un insabbiamento simile. Oltretutto, si partiva da una profondità di quasi sette metri, i fondali erano stati infatti ripuliti ad agosto, a conclusione delle opere. Per consentire di riaprire in tempi brevissimi almeno lo scivolo uno, si darà incarico all’impresa Scuttari di iniziare a dragare l’estremità della spiaggetta che si è creata all’interno del bacino. L’apertura parziale eviterebbe che tutto il traffico del gommato pesante si riversi in città come ormai avviene da qualche giorno. Per riaprire completamente il porto, calcolando che il moto pontone S. Luca primo può asportare 250 metri cubi di sabbia al giorno, ci vorranno non meno di 10 giornate lavorative, e senza intoppi. Come quelli che la nuova ondata di scirocco in arrivo creerà alla speciale imbarcazione che, dal porto di Livorno, non potrà salpare prima di giovedì prossimo. Due giornate di navigazione per essere a Tremestieri sabato. Visti i precedenti, non prima della fine del mese, si può ipotizzare un ritorno alla normalità. Ammesso che nell’approdo a Sud, da quando è stato realizzato, la normalità non sia propria questa. Mentre la piena fruizione rappresenta l’eccezionalità.