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A rischio la villa
confiscata ad Alfano

 Una situazione insostenibile per i nuovi colpi inferti dall’erosione. Non c’è solo il litorale sud tra Contesse e S. Margherita nello scacchiere dell’evento meteo del 6-7 novembre per le cui conseguenze il Comune ha chiesto alla Regione la dichiarazione dello stato di calamità. Il litorale nord tra Marmora e Tarantonio, pur non essendo devastato con danni gravissimi, a seguito delle due notti di sciroccata ha registrato l’ennesima rottura delle condotte fognarie e il conseguente inquinamento della costa a causa dei liquami. Al contempo, a Marmora si comincia a tremare anche per la sicurezza di parte dell’abitato. Si tratta del complesso “Marmora 78” in cui risiedono d’estate, ma parte di loro anche d’inverno, una cinquantina di famiglie. Proprio da qui parte la ricognizione più preoccupante. Non tanto perché l’edificio maggiormente esposto alla furia del mare è stato colpito violentemente sulle pareti perimetrali “lato mare” le cui fondazioni risultano scalzate e a forte rischio di crollo. Quanto perché l’edificio, ovvero la villa confiscata a Michelangelo Alfano, appartiene al Comune dal 9 maggio 2011. Un bene importantissimo anche come simbolo, un’area di 2085 metri quadrati, destinata a progetti solidali come quello avviato in primavera, a beneficio di 56 internati dell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona, dalla cooperativaEcos- Med della Fondazione comunità di Messina. Naturalmente, se l’area comunale è la punta dell’iceberg, anche altre case del “Marmora 78” sono minacciate dal mare.

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