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Gasdotto Messina-Palmi,
sì del ministero

  Il potenziamento della rete di approvvigionamento del gas dell’Italia passa dalla Sicilia e dalla Calabria. Sorgerà una nuova linea (la sesta) del gasdotto che collega le sponde dello Stretto da Messina (approdo di Mortelle e Faro Superiore) a Palmi e l’opera è inserita nel più grande sistema infrastrutturale del trasporto di gas che dall’A lgeria e dalla Tunisia arriva fino al nostro Paese. I ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali hanno dato il via libera ai lavori con il decreto di compatabilità ambientale della mega opera. Il potenziamento della linea a mare del sistema di trasporto del gas naturale Sealine Messina- Palmi nello stretto di Messina prevede la posa di una condotta sottomarina (sesta linea) della lunghezza di circa 30 chilometri. La condotta collegherà l'approdo di Mortelle (lato Sicilia) con quello di Palmi (lato Calabria) e sarà posata sul fondale ad eccezione di un tratto di 370 metri in corrispondenza dell'approdo di Mortella che sarà posato ad una profondità di 45 metri. A distanza di quattro anni dall’istanza presentata dalla società “Snam Rete Gas” l’opera può essere avviata e consentirà «di incrementare l’affidabilità –si legge nel decreto interministeriale del 24 ottobre scorso – del sistema di trasporto del gas immesso nei punti di entrata in Sicilia, che corrisponde al 40% circa del gas complessivamente importato per coprire il fabbisogno italiano». Un impianto strategico, dunque, nel contesto energetico italiano che dovrebbe consentire un miglioramento della rete. La struttura interesserà la parte dei Monti Peloritani e dell’area dello Stretto di Messina nella parte di interesse della regione Sicilia e quella del Monte Sant’Elia e della Costa Viola a Palmi in Calabria. Per questo sono partiti, subito dopo la richiesta della società, una serie di incontri e approfondimenti tecnico-ambientali per verificare l’impatto sui territori. In base ai rilievi dei tecnici sono state riscontrare interferenze minime e comunque superabili grazie alle molteplici prescrizioni poste a carico della società che dovrà costruire l’opera. Nel decreto, infatti, sono stati inseriti una lunga serie di “limiti” nella delicata fase di costruzione del metanodotto. Tutti i lavori, infatti, dovranno essere comunicati, prima che inizino, agli uffici dei ministeri e seguire precisi iter che rispettino il paesaggio, i fondali, le caratteristiche dei territori, la qualità del mare. Inoltre, per quanto riguardo l’abitato di Mortelli, dovranno essere praticate speciali misure di accorgimento per limitare gli impatti ambientali. In particolare dovrà essere predisposto un interramento della condotta. Sia a Palmi che in Sicilia, poi, dovranno essere realizzate opere a supporto per il verde. Dovranno essere utilizzati prodotti non inquinanti o comunque basso impatto. Tutta l’opera di potenziamento energetica dovrà essere avviata entro cinque anni dal decreto (salvo proroga) e dovrebbe appunto consentire un miglioramento considerevole del passaggio del gas. La sesta linea del gasdotto “Trasmed” rappresenta per la “Snam Rete gas” e più in generale per il Governo una infrastruttura energetica strategica che s’inserisce in un contesto più ampio. Nel mercato instabile internazionale dell’energia, la sesta linea da Messina a Palmi ha superato uno scoglio importante e non dovrà neppure passare dalla Commissione Europea anche perché alcune delle prescrizioni della Regione Sicilia sono state dichiarate superate. Ora non resta che attendere la pubblicazione del decreto e l’avvio dei lavori.

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