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Formazione, la Regione parte civile insieme con 4 lavoratori dell’Enfap

Entrati di giorno e usciti di notte. In mezzo decine di eccezioni dei difensori, altrettante camere di consiglio del giudice, un’in - finità di questioni giuridiche superate con il rigetto pressoché totale. L’udienza preliminare di ieri sulla seconda tranche processuale dell’inchiesta sulla formazione professionale s’è dilatata all’inverosimile per arrivare a concludersi solo alle undici di sera, che sarebbero le 23, vista la mole di questioni tecniche che il gup Monica Marino ha dovuto affrontare nel corso della giornata. Una “battaglia” tra Procura e difensori che sostanzialmente ricalca quanto s’è visto, e si vede, nel corso del primo processo, già in corso davanti alla seconda sezione penale. Una battaglia serrata, in punta di codice tra mille sfumature giuridiche, tra il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e i componenti del pool Pubblica amministrazione che hanno dato vita alla clamorosa inchiesta da un lato, e le decine di difensori che sono impegnati nel processo dall’altro. E alla fine di una giornata per molti versi allucinante, finita con i lampioni accesi davanti al Palazzo di giustizia alle undici di sera, che era cominciata alle dieci del mattino con il sole affettato dalle grate alle finestre, sul tavolo delle eccezioni preliminari della difesa non è rimasto praticamente nulla se non una sola questione, accolta dal gup, tra tutte quelle proposte: gli avvocati che rappresentano gli enti di formazione, hanno obiettato ieri alla costituzione delle parti civili anche nei confronti degli enti, e il giudice ha dato loro ragione con un’apposita ordinanza, una delle tante che ha emesso dopo parecchie camere di consiglio diluite per l’intera giornata. Per il resto l’altro dato essenziale è stata la costituzione di parte civile, solo per gli imputati- persone fisiche, accolta dal gup Marino, da parte della Regione Siciliana, rappresentata dall’Avvocatura dello Stato, delle associazioni di consumatori “Codici onlus”e“Codici Sicilia”, che hanno presentato un atto unico, e infine di 4 lavoratori dell’Enfap.(n.a.)

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