«La discarica di Mazzarrà Sant’Andrea è un’opera abusiva che impone un’immediata chiusura ». Non usa giri di parole il sindaco di Furnari, Mario Foti, ritenendo la situazione piuttosto rischiosa per la comunità che rappresenta e il territorio circostante. Il primo cittadino, in una nota, segnala anomalie su cui, in realtà, ha più volte acceso i riflettori. E si rivolge a numerosi soggetti, visto che in gioco vi sarebbero pericoli per la salute pubblica e per l’ambiente: dalla Prefettura, alla Questura, dal Commissariato di polizia ai carabinieri di Barcellona, dalla Provincia alla Forestale, dalla Guardia di finanza al Comune di Mazzarrà Sant’Andrea, dalla Regione al Genio civile, non tralasciando la Procura, la Regione e la Commissione parlamentare antimafia. Foti, in particolare, rimarca come «l’abuso edilizio del sito emerga, oltre che dai rilievi fatti dal Dipartimento regionale in occasione del rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale », dal fatto che «la società TirrenoAmbiente spa ha accumulato più di 30 metri in altezza di rifiuti per tutta la circonferenza della discarica, oltre ad aver smantellato abusivamente un tratto di montagna ed aver abbancato terre da scavo, anch’esse senza autorizzazione». Accuse di un certo peso, che, stando a quanto specificato dal sindaco di Furnari, richiamerebbero anche quanto riscontrato dalla Commissione ispettiva del 17 gennaio 2014 istituita dall’assessore regionale Nicolò Marino ». Uno stato di cose che sarebbe all’origine di profonde crepature e cedimenti, tali da creare «una situazione di assoluta emergenza igienico-sanitaria e di pericolo per la stabilità di tutto il sito», aggiunge il primo cittadino. Questa sorta di “spanciamento” provocherebbe l’effetto domino di una lesione al corpo dei rifiuti, «con fuoriuscita continua e costante di un flusso di percolato non regimentato che colerebbe lungo le pareti della gigantesca montagna alta 148 slm, con evidente danno ambientale alle falde del torrente e ad altre matrici del sottosuolo ». Di ciò ne risentirebbero soprattutto i pozzi di approvvigionamento idrico di Furnari.