Una lunga udienza del primo troncone del processo, e poi le “coincidenze giudiziarie”. La giornata di ieri è stata intensa per la maxi inchiesta “Corsi d’oro” sulla formazione professionale. Si sono per così dire “incastrate” una serie di testimonianze in aula con alcuni provvedimenti sulla libertà personale per alcuni degli indagati. Ieri infatti è emerso nel corso dell’udienza che dal 23 ottobre scorso è diventato esecutivo il provvedimento emesso dal Tribunale del Riesame messinese che aveva disposto il divieto di dimora per Chiara Schirò, moglie del deputato del Pd Francantonio Genovese. In concreto non potrà risiedere per il momento a Messina. Perché? Perché proprio il 23 ottobre la Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso che i legali della Schirò, gli avvocati Nino Favazzo e Carlo Paliero, avevano presentato per contestare la decisione del Riesame di Messina. E sempre il 23 ottobre, ma a Messina, ecco le coincidenze giudiziarie, si è discusso su rinvio della Cassazione sempre davanti al TdR peloritano anche di altre posizioni processuali, quelle di Natale Capone, Natale Lo Presti e Graziella Feliciotto, per una questione analoga al divieto di dimora a loro carico. E il Riesame, che dopo il primo rinvio della Cassazione s’è occupato nuovamente della vicenda, ha riconfermato il divieto di dimora per tutti e tre. Con una sostanziale differenza però con il caso di Chiara Schirò. Per quest’ultima infatti, visto che in Cassazione si è trattato di una declaratoria di inammissibilità, il divieto di dimora è diventato subito operativo, mentre per Natale Capone, Natale Lo Presti e Graziella Feliciotto, visto che si trattava di un annullamento con rinvio, il divieto non è scattato subito poiché si può nuovamente ricorrere in Cassazione. Questa e altre questioni giuridiche del maxiprocedimento “Corsi d’oro” stanno comunque divenendo parecchio complicate anche per gli stessi addetti ai lavori, viste le dimensioni dell’inchiesta e i suoi continui aggiornamenti procedurali. Chiusa la pagina di ieri con l’udienza del primo processo (di cui riferiamo nel pezzo sottostante) lunedì se ne apre un’altra non meno importante davanti al gup Monica Marino, che riguarda tra gli altri l’on. Francantonio Genovese e il cognato, il deputato regionale Franco Rinaldi, le rispettive mogli, Chiara ed Elena Schirò, altre 20 persone e 8 società. È la seconda tranche dell’inchiesta. Genovese, ai domiciliari dal 21 maggio scorso, è in attesa del verdetto della Cassazione sull’ordinanza del Riesame che ne ha disposto il ritorno in carcere.
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