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Porto, ampliamento
da 60 milioni

Sarebbe un delitto depotenziare l’Autorità portuale di Messina- Milazzo solo per qualche modesta economia dello Stato. La vera rivoluzione positiva sarebbe la sua naturale estensione agli altri due porti dello Stretto: Reggio e Villa. Potrebbe fare valere molto di più, con effetto moltiplicatore tra le due sponde, il tesoro internazionale dello Stretto: nel Mediterraneo di oggi e di domani. Lo dimostrano già i numeri del traffico passeggeri e crocieristico. Adesso c’è anche l’occasione che viene offerta allo sviluppo portuale di Messina dai due piani che martedì sera, su proposta del presidente Nino De Simone e del segretario generale Francesco Di Sarcina, sono stati approvati all’unanimità dei presenti dal Comitato dell’Authority. Si tratta del Bilancio consuntivo 2014 e del “Pot”, il piano operativo 2015-2017. Chance di sviluppo strutturale ed economico che l’Authority è il solo ente in provincia a poter offrire. Al di là dell’avanzo di 58 milioni, colpisce l’ambizione degli obiettivi, alcuni non nuovi, ma tutti raggiungibili in futuro. Si punta a un ampliamento- ammodernamento del porto di Messina: opere e manutenzioni per oltre 60 milioni. Soprattutto allargamenti, allineamenti, rettifiche, dotazioni di terminal e di servizi di logistica, riesumazione di binari ferroviari sepolti. Un’estensione al massimo degli spazi Norimberga della Falce, così come delle banchine I Settembre, Marconi, Peloro e Rizzo, compreso il nuovo terminal crocieristico. Qualcuno potrebbe dire che di programmi cartacei è ricca la storia di Messina. Ma l’Authority ha dimostrato, sia pure a fasi alterne, notevoli possibilità operative. Fin da quando spese oltre 30 milioni in pochi anni per la prima maxi banchina per il crocierismo (Vespri-Colapesce) ed il primo recupero del molo Norimberga, al presente in cui con meno di 3 milioni l’Authority ha recuperato la via San Raineri e co-finanziato l’imminente nuova via Don Blasco. Tornando al nuovo Pot, non si parla di un futuro remoto. Per le due più grosse opere riguardanti Messina, sono già in fase avanzata le gare di progettazione. La prima (700.000 euro) riguarda il completamento delle strutture a terra e a mare per il Terminal logistico sul molo Norimberga, per cui l’impegno di spesa è di 19 milioni e 300.000 euro: la relativa copertura finanziaria è già in parte garantita dall’Authority con fondi propri. Basta dare un’occhiata al Norimberga, e a quanto il suo uso sia limitato all’autostrada del mare, per rendersi conto dello sviluppo che potrebbe offrire al commercio e al crocierismo. L’altra gara di progettazione (800.000 euro) è relativa ai lavori di di ampliamento dei moli Marconi, Peloro e Rizzo. Un intervento (23 milioni) «finalizzato al miglioramento strutturale del porto e del livello di servizio e di sicurezza». Qui le risorse sono da reperire, ma con un avanzo spendibile di 58 milioni, non c’è da disperarsi.

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