All’ordine del giorno un solo argomento la Metromare. Andare avanti e indietro nello Stretto è diventata una vera impresa per pendolari, studenti o quanti pur senza un impegno quotidiano vorrebbero solo avere la possibilità di poter vivere l’altra sponda, come è naturale che sia nel terzo millennio.
Il servizio attuale è garantito dal Bluferries e Ustica Lines ma solo fino alla fine dell’anno e solo attraverso il solito accordo transitorio e a corto raggio.
Un contratto che ha tagliato i trasporti veloci il sabato e la domenica, riducendo al solo vettore privato le possibilità di poter viaggiare senz’auto da una regione all’altra.
Ma Messina, Villa S.Giovanni e Reggio Calabria non possono più essere appese ad un servizio monco e per lo più insicuro. Dopo che un bando a lungo termine era andato deserto, un nuovo tentativo di finanziare un accordo triennale fu fatto attraverso un’emendamento ad hoc nello Sblocca Italia da parte dell’On Enzo Garofalo che però fu bocciato dalla Ragioneria di Stato, qualcuno dice con eccesso di zelo.
Ora il rappresentante dell’NCD, forte delle parole del ministro Lupi, continuerà a sostenere il finanziamento da 30 milioni questa volta attraverso la Legge di Stabilità.
Intanto domani Garofalo è fra gli invitati al tavolo allargatissimo voluto dall’amministrazione Accorinti con tutta la deputazione, gli armatori, le autorità portuali, i rettori e gli armatori pubblici e privati.
Per l’assessore Gaetano Cacciola il prolungamento del servizio metromare è una priorità assoluta e non vuole arrivare alle feste di Natale senza un traccia da seguire.
Arriverà a questo tavolo con una proposta ben precisa da confrontare con le esigenze di tutti. Un servizio integrato marittimo e terrestre che consenta una reale triangolazione fra i tre centri dello stretto. Un servizio continuo ed anche notturno che però per muoversi ha bisogno di quei soldi che invece devono arrivare da Roma