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I deputati Genovese e Rinaldi davanti al Gup il 3 novembre

L’inchiesta Corsi d’oro procede di tappa in tappa. Adesso nel fascicolo riguardante la gestione di alcuni enti di formazione professionale messinese si aggiunge un nuovo atto.  L’apposito pool della Procura, coordinato dall’aggiunto Sebastiano Ardita, ha avanzato richiesta di rinvio a giudizio  per  24 persone e 8 tra società ed enti di formazione finiti nel grande calderone della seconda tranche dell’inchiesta.  L’udienza preliminare è stata fissata per il 3 novembre prossimo e sarà celebrata dal Gup Monica Marino. Quel giorno dovrò comparire in aula l’on. Francantonio Genovese, attualmente ristretto agli arresti domiciliari, ed al quale due giorni fa i giudici del tribunale del Riesame hanno restituito alcuni beni, intestati alla moglie Chiara Schirò,  compresa la villa di Ganzirri nella quale è ristretto da cinque mesi praticamente da quando la Camera ha autorizzato il suo arresto. L’ex deputato dal PD fra l’altro è in attesa del pronunciamento della Cassazione alla quale i suoi legali si sono rivolti dopo che il 30 agosto scorso il Tribunale del Riesame ha stabilito che la misura dei  domiciliari non è sufficiente  e che il deputato dovrebbe tornare in carcere. Ma questo sarà la Corte Suprema a stabilirlo.

Ila richiesta di rinvio agiudiziooltre che l’on.Genovese ha raggiunto la moglie Chiara Schirò, il deputato regionale del PD Franco Rinaldi e la m,oglie Elena Schirò con la sorella Giovanna, e poi ancora Salvatore Lamacchia, Roberto Giunta, Domenico Fazio, Elio Sauta, Stefano Galletti, Giuseppina Pozzi, Liliana Imbesi, Concetta Cannavò, Natale Lo Presti,  Graziella Feliciotto, Carmelo e Natale Capone, Orazio De Gregorio,  Paola Piraino, Francesco Buda, Salvatore Natoli, Antonino Di Lorenzo, Carmelo Gavazzo e Roberta Saglimbeni. Gli otto enti di formazione, indagati sono  Sicilia Service srl, Napi Service srl, Caleservice srl, Centro Servizi 2000 srl Lumen onlus, Enfap, Ancol, El.Fi. Immobiliare srl. 

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