Tutto ruota attorno alla soppressione della corsa della bidirezionale tra villa S. Giovanni e il porto storico a partire dal 29 settembre scorso. Lo spostamento della terza nave di Bluferries al porto di Tremestieri ha innescato una serie di problemi che riguardano anche l’aspetto occupazionale. Ed è su questo che la Filt Cgil basa la proclamazione di un’intera giornata di sciopero il 4 novembre. Determinante la rottura delle trattative con Bluferries sull’ organizzazione del lavoro ma anche per rivendicare l’applicazione dell’accordo sindacale dello Stretto del 25 gennaio del 2005. Per il sindacato, Bluferries ( che ritiene antieconomica la tratta dal porto storico per soli passeggeri e mezzi leggeri) strumentalizza il trasferimento dell’approdo a sud della terza nave per la compressione del costo del lavoro. La nuova organizzazione sottoporrebbe i lavoratori a turni massacranti e l’impiego in mansioni improprie ed economicamente penalizzanti. L’abbandono del porto storico comporterebbe inoltre il mancato rispetto dei turni di riposo e della stabilizzazione del personale precario. Ma la Filt Cgil rivendica anche il riconoscimento dell’indennità di navigazione come parte integrante dello stipendio contrattuale. Lo sciopero del 4 novembre farà seguito a quello del 24 ottobre proclamato dall’Orsa che ha fin qui tentato invano di mediare tra Bluferries e Palazzo Zanca sulla concessione di una deroga all’ordinanza anti tir per far giungere al porto storico i mezzi pesanti nelle ore notturne. Una soluzione che spingerebbe la società del gruppo Fs a riproporre la tratta, a mantenere i livelli e le condizioni occupazionali e addirittura l’assunzione di una trentina di unità tra le quali anche gli ex Ferrotel rimasti disoccupati da oltre tre anni dopo la chiusura della struttura del rione ferrovieri.