Messina

Domenica 28 Aprile 2024

Morte Santino Rende
appello dei
familiari

Sono rimasti in silenzio per due settimane, hanno atteso che l’inchiesta muovesse i primi importanti passi, hanno sperato in qualche notizia che aprisse uno spiraglio alla speranza. Ora hanno deciso di fare sentire la propria voce. Sono i familiari di Santino Rende il 47enne morto il 2 ottobre scorso dopo essere stato folgorato da una misteriosa scarica elettrica mentre si trovava all’Anfass di Giostra.  Era uscito all’esterno della struttura per la ricreazione con gli altri ospiti del centro ma non vi ha più fatto ritorno. Quando lo hanno cercato era ormai agonizzante, con ustioni di primo e secondo grado sul 65% del corpo e sulle mani dei segni come se avesse toccato dei fili elettrici.  L’autopsia ha confermato che la morte è stata causata da una potente scarica elettrica, tecnicamente una elettrocuzione cioè non provocata da eventi atmosferici. Un mistero visto che le indagini della Squadra Mobile hanno confermato che sul posto non c’erano cavi o fili elettrici, non è stata rilevata alcuna fonte di energia. Allora come si è generata la scarica mortale? I familiari di Santino Rende oggi lanciano un appello. Chiedono a chiunque quel giorno abbia visto o sentito qualcosa di farsi avanti, di raccontare. Qualsiasi indizio potrebbe servire a far emergere la verità.  Un calo di tensione, un lampo, un impercettibile black out, della puzza di bruciato qualsiasi  informazione potrebbe  essere utile agli investigatori ed al sostituto procuratore Roberta La Speme che ha aperto un fascicolo ancora contro ignoti. Bisogna collaborare, dicono i familiari, non solo per la memoria di Santino ma anche per quanti vivono ed operano nella zona. Oltre all’Anfass, per ora chiusa perchè la struttura è sotto sequestro, a pochi metri insistono la palestra comunale e tanti complessi residenziali. Se la zona è pericolosa, perché soggetta a questi strani fenomeni,  bisogna scoprire al più presto cosa stia succedendo, quale sia l’origine delle scariche elettriche per evitare che si contino altre vittime innocenti. 

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