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81 lavoratori Ato, Agrinova, Feluca per le partecipate

messinambiente

I primi contratti saranno firmati alla fine di questo mese. La priorità sarà data agli ex dipendenti Feluca che sono senza stipendio da quasi un anno.

Le loro competenze in campo informatico torneranno utili sia all’Atm  e che all’Amam dove ci sarà da fare di conto per recuperare preziosi fondi che diano nuova linfa alle partecipate stesse.

Per i sedici ex Feluca – otto full time e otto part time -  le lettere di licenziamento erano pronte a partire. Invece adesso un breve passaggio in mobilità e poi diverranno con il medesimo monte ore, in forza ad una legge nazionale che lo consente, dipendenti della società di trasporti e di quella dell’acqua.

Subito dopo toccherà, in maniera quasi contestuale ai lavoratori, e sono 53, dell’Ato 3 e ai 12 dell’Agrinova. Per i dipendenti della società d’ambito i licenziamenti sono stati congelati con la proroga fino a fine anno dell’attività della stessa Ato. Il loro futuro è in Amam. La metà di loro finirà in amministrazione dove serve personale per gestire soprattutto l’arretrato dell’Azienda che ha crediti per decine di milioni di euro. Gli altri si occuperanno di servizi esterni nei 40 pozzi cittadini.

Gli ex agrinova, invece finiranno in maniera vocazionale a Messinambiente, dove non saranno più esternalizzati alcuni servizi.

La scerbatura, per esempio, che spettava ad Ato  finirà a Messinambiente, che svilupperà attività complementari dell’igiene urbana. Per queste  usufruirà della maestranze degli Agrinova.

In prospettiva però l’Amministrazione ha altri progetti per le partecipate. Anche per cercare di sanare dei deficit che rischiano di portare tutto il comune al fallimento, il direttore generale  Antonio Le Donne, continua a lavorare verso la nasciata della Messina Multiservizi. Una nuova macro azienda da 1300 dipendenti e con un fatturato da oltre 100 milioni di euro.

Il progetto che unirebbe tutte le principali partecipate sarà presentato in Consiglio Comunale entro il primo semestre del nuovo anno. I termini per una nuova campagna di polemiche, anche quelli sono già all’orizzonte.    

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