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Grandi magazzini, l’inferno vicino a una scuola

 Un inferno le cui fiamme si riaccendono di continuo. Magari l’argomento non interessa più a nessuno, tanto improbabile sembra il venir fuori da quest’emergenza, che è sanitaria così come di sicurezza. Ma una cosa è certa: i continui incendi dolosi appiccati nell’immensa discarica-dormitorio degli ex Magazzini generali di Tremestieri, tra l’ex Hotel Europa e la scuola media “Gaetano Martino” abbassano i normali standard di vivibilità della circostante area urbana, assai frequentata e trafficata, della qualità dell’aria, della prevenzione di ogni tipo di rischio. Il nuovo rogo, che domenica ha squarciato spesse pareti dei locali al piano superiore, indebolendo forse alcune strutture portanti ed incenerendo le enormi discariche, ha determinato, per questa defunta area di commercio all’ingrosso – in uso a varie società prima del fallimento – le condizioni più disastrose della sua storia. Le Istituzioni tutte e forse anche la curatela fallimentare dovrebbero tenere conto, oggi molto più di ieri, del fatto che a poche decine di metri dalle discariche a cielo aperto c’è il muro di confine di un istituto comprensivo così importante e strategico quale il “Gaetano Martino” di Tremestieri. L’area risulta ancor più facilmente accessibile rispetto al passato, e probabilmente per questo, nell’ultimo anno e mezzo, i bivaccamenti e i rifugi disperati di persone senza dimora, le irruzioni e gli incendi dolosi si sono fatti così minacciosi. Non è da escludere, ad esempio, che l’ultimo rogo sia il raid criminale di chi ha ritenuto di render così del tutto inabitabili gli ultimi locali ancora minimamente “vivibili”. Un’idea due volte folle perché, a parte il reato di distruzione e danneggiamento della proprietà altrui, gli incendi non fanno che incrementare le discariche speciali, sprigionando diossina e peggio, particelle d’amianto. All’interno degli enormi cumuli, non mancano mai, infatti, resti di coperture d’eternit.

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