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Il Pd unito contro Signorino

E’ il gruppo del Pd compatto, a scanso di ogni equivoco, a rispondere alle accuse lanciate dal vice sindaco Guido Signorino e a sottolineare di essere in buona compagnia, visto che  sono stati in tanti  a testimoniare il disagio nei confronti dell’amministrazione per la sua- si legge nella lettera- inconcludenza gestionale e amministrativa mascherata da crassa supponenza ideologica. Il riferimento  chiaro è ai due fuorusciti proprio dal gruppo del sindaco Nina Lo presti e Luigi Sturniolo.  Il duro attacco del vice sindaco- scrive il capogruppo Paolo David, ma firmano tutti  i consiglieri democratici- è ingeneroso perché, pur nella vivacità dialettica politica, l’amministrazione è stata sempre supportata in aula. Però consiglieri adesso sono stati chiamati ad assumersi responsabilità che esulano dal mandato ad essi attribuito  dagli elettori, ma in nessuna deontologia, come in nessuna prassi, è prevista una clausola di adesione o obbedienza a  ritardi infiniti, preceduti da errori vistosi. E David  non si fa sfuggire l’occasione per ironizzare sul pezzo forte  della giunta sulla differenza  con quelli che c’erano prima : ma voi che avete fatto? Gli chiede? Ma anche oggi, come ieri, a rispondere all’assessore al bilancio sono più persone. Angelo Burrascano del Megafono spiega a Signorino che il consigliere che si astiene lo fa perché  non vuole concorrere all’adozione di un atto collegiale che non approva. Quindi si tratta di una chiara volontà e non di una sottrazione alle proprie responsabilità. E se c’è un comportamento irresponsabile conclude – è proprio quello del vice sindaco - accusatorio, offensivo ed irrispettoso nei confronti di  un organo pubblico rappresentativo e legittimamente insediato che non può essere tirato per  la giacca – conclude Burrascano- per servire le logiche e i voleri dell’amministrazione,  votando per atto di fede un debito di 12 milioni di euro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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