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Borella al gip: le operazioni sulla Demoter furono corrette

  S’è difeso per oltre due ore ieri mattina al carcere di Gazzi l’imprenditore 52enne Carlo Borella, finito in manette dopo il crac della Demoter con l’accusa di aver “diretto” la bancarotta fraudolenta della sua impresa, per svuotare le casse e lasciare a secco i creditori. Davanti al gip Maria Luisa Materia e ai sostituti Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti, Borella è andato avanti a lungo rispondendo a tutto, con accanto i suoi due legali di fiducia, gli avvocati Alberto Gullino e Isabella Barone. Ha ricostruito l’intera vicenda imprenditoriale della Demoter, sin dalla sua costituzione da parte del padre, che avvenne nel 1978. E sostanzialmente i suoi guai - avrebbe raccontato -, sarebbero cominciati quando gli “piombò” addosso l’interdittiva antimafia della Prefettura di Messina. Fu lì che per la sua impresa, dopo una fase di grande espansione, conobbe un periodo di grande difficoltà, dal quale non riuscì più a riprendersi. L’imprenditore, che in passato è stato anche presidente provinciale dell’Ance, ha anche rivendicato la bontà delle operazioni di smembramento della Demoter che ha portato avanti prima del tracollo e del fallimento. Al termine dell’i n t e r r o g atorio i suoi legali si sono dichiarati «soddisfatti, perché il signor Borella respingendo gli addebiti, ha dato spiegazioni esaustive in ordine a ciascuna delle operazioni che costituiscono oggetto delle imputazioni di bancarotta, dimostrandone – a nostro avviso –, la natura non distrattiva». Dopo il primo interrogatorio in carcere, ieri il gip Materia ha interrogato poi nel suo ufficio di palazzo Piacentini gli indagati dell’inchiesta che si trovano agli arresti domiciliari, e che sono il padre dell’i m p r e n d itore, Benito Borella, la sorella Zelinda Borella, e poi la compagna Patrizia Surace, Benedetto Panarello, commercialista, e i vari amministratori Gianfranco Cucinotta, Agatino Spadaro, Giuseppe Bottaro. A partire da martedì, sempre il gip Materia sentirà invece nuovamente, così come prevede la procedura in questi casi, i sei commercialisti che hanno invece subito la misura interdittiva della sospensione per due mesi dalle funzioni, in quanto componenti dei collegi sindacali delle varie società della galassia Demoter. Si tratta di Gaetana Patrizia De Luca, Maria Antonietta Chillè, Giuseppe Scandurra, Zaire Giosafatto Zimbè, Sergio Zavaglia e Daniela Lizzio.

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