Messina

Sabato 23 Novembre 2024

Accordo stadi, assolti
Pietro Franza e Scoglio

 Assoluzione con una formula chiara e inequivocabile: «il fatto non sussiste». Ecco la nuova puntata giudiziaria dell’interminabile vicenda-stadi tra il Comune e la società calcistica FC Messina, storia che si trascina ormai da anni sia sul piano penale sia su quello amministrativo. E ancora non è affatto finita. Ieri s’è concluso in primo grado, davanti ai giudici della seconda sezione penale presieduta da Mario Samperi, il troncone che riguardava l’ex presidente dell’FC Messina Pietro Franza e l’ex assessore comunale ai Lavori pubblici Gianfranco Scoglio, che dovevano rispondere di abuso d’ufficio.

La sentenza Sono stati entrambi assolti con formula piena a fronte di una richiesta di condanna che a conclusione della sua requisitoria aveva avanzato il pm Fabrizio Monaco: due anni di reclusione per Scoglio, in quanto all’epoca pubblico ufficiale, un anno e dieci mesi per Pietro Franza, in qualità di “privato determinatore”. Una sentenza giunta nel pomeriggio con cui i giudici sono entrati nel merito anche se i termini di prescrizione erano ampiamente decorsi, così come del resto avevano chiesto i difensori Alberto Gullino e Luciano Scoglio al collegio, invocando l’applicazione dell’art. 129 c.p.p., ovvero la cosiddetta “Declaratoria delle cause di non punibilità”, se emerge chiaramente in ogni stato e grado del processo l’in - sussistenza del fatto o un’altro aspetto. Da sempre i difensori avevano sostenuto l’insussistenza delle accuse, puntando sul concetto della presunta illegittimità dell’atto amministrativo, legata all’approvazione dell’ac - cordo procedimentale da parte del consiglio comunale nel 2005, e poi sul concetto legato all’elemento soggettivo del reato in relazione all’ipotesi di abuso d’ufficio.

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