L’Ente Porto è (o dovrebbe essere) in via di liquidazione, la consegna delle aree della Zona falcata all’Autorità portuale è (o dovrebbe essere) in itinere, la rinuncia ai contenziosi è (o dovrebbe essere) ormai definitiva, eppure a Palermo riescono sempre a sorprendere, a tirare il coniglio dal cilindro. È passato sotto silenzio l’avviso pubblicato da Palazzo dei leoni, su input del Governo siciliano, riguardante «la designazione di un rappresentante della Provincia regionale di Messina denominata “Libero Consorzio comunale”, quale componente effettivo del collegio sindacale dell’Ente autonomo portuale». L’unico ad accorgersene è stato Michele Bisignano, già assessore provinciale all’Area dello Stretto e profondo conoscitore delle vicende che, almeno finora, hanno impedito alla città di riappropriarsi della Falce e di tutto ciò che essa significa per il passato e il futuro di Messina. Bisignano, sotto la giunta presieduta da Nanni Ricevuto, aveva proposto la delibera, approvata poi dall’esecutivo provinciale il 14 dicembre 2011, con la quale si sanciva la fuoriuscita di Palazzo dei leoni dall’Ente autonomo portuale. A distanza di tre anni, ecco il “coniglio” magicamente estratto dal cappello. Nell’avviso, firmato dal commissario Filippo Romano, si cita l’articolo 15 dello Statuto dell’Ente autonomo portuale, approvato nel novembre 1953, che stabilisce che la Provincia «è chiamata a designare un componente effettivo del Collegio sindacale». Lo scorso 2 settembre la presidenza della Regione siciliana ha inviato una nota al commissario con cui si richiede la designazione del rappresentante della Provincia «al fine di procedere alla ricomposizione dell’organo scaduto ». Legittimo l’interrogativo sollevato da Bisignano: «Ma a che gioco si sta giocando? ». Vorremmo saperlo anche noi. Facciamo, per un attimo, un breve passo indietro. E torniamo al 23 aprile 2014, cioè a poco più di cinque mesi fa. Ricordate il tavolo “imbandito” di carte e documenti da sottoscrivere, nell’affollata sala dell’Autorità portuale? Ricordate il sorriso luminoso e accattivante dell’assessore regionale delle Attività produttive Linda Vancheri, spedita in riva allo Stretto dal presidente Rosario Crocetta per firmare l’Accordo negoziale interistituzionale «di regolazione definitiva dell’assetto dei reciproci interessi pubblici per la riqualificazione e lo sviluppo delle aree ricomprese nella Zona falcata di Messina»? Ricordate le parole del presidente dell’Autorità portuale Antonino De Simone e dello stesso commissario dell’Ente autonomo portuale Emanuele Nicolosi, che definirono “storica” quella giornata?