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Dopo la batosta
il Messina pensa
alla Paganese

L’entusiasmo per la vittoria ottenuta nel derby dello stretto è durato solo una decina di minuti. Dopo il primo gol realizzato dal Matera, la squadra peloritana non si è più ripresa. A dargli la mazzata finale l’espulsione di Altobello e il rigore che ha spianato la strada ai lucani, bravi a completare l’opera nei minuti successivi. Un primo tempo da incubo per il Messina, ridimensionato dal Matera grandi firme. Una brutta sconfitta, sia nel modo sia nelle storiche proporzioni. Sul banco degli imputati sono finiti un po’ tutti. La squadra per come ha interpretato la gara, senza la necessaria concentrazione, grinta e personalità. E’ mancato il mutuo soccorso che, invece, era stato fondamentale nella vittoria del Granillo in cui tutti erano riusciti a giocare al massimo delle proprie possibilità, aiutando anche il compagno più in difficoltà. Critiche anche per l’allenatore Grassadonia per la gestione del match, in particolare per le ritardate sostituzioni dopo che il Messina è rimasto in dieci. Ed, infine, accuse anche per la società per il ritardo con cui è stata allestita la rosa e la campagna acquisti fin troppo parsimoniosa con l’invito a guardare ancora al mercato degli svincolati per rimpolpare l’organico, più volte oggetto delle attenzioni proprio del tecnico peloritano. Il Messina, intanto, si rimesso al lavoro perché mercoledì si torna nuovamente in campo. Per i giallorossi è in programma la trasferta di Pagani che precede il doppio turno casalingo con Casertana e Lecce. L’obiettivo è alimentare la classifica. Vietati i voli pindarici. L’attuale  Messina non può lottare per il vertice, meglio, quindi, badare al sodo e pensare da squadra operaia. Possibilmente con l’appoggio di tutti.

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