Enormi sforzi vanificati in un breve lasso di tempo. In pochi minuti, i soliti vandali sono penetrati nelle aree esterne della Lelat, facendo razzia di alcuni prodotti dell’orto e prendendo a calci una saracinesca. Un gesto grave, una sfida aperta a chi crede fermamente nei valori della legalità. Un’azione che mortifica il lavoro di chi cerca di mettere sul binario giusto persone con problemi legati alla droga. Purtroppo, queste scorribande sono divenute fin troppo frequenti, nel tentativo di offuscare una delle poche luci nel difficile quartiere di Mangialupi. Ci ha fatto ormai il callo Anna Maria Garufi, presidente della Lega per la lotta all’aids e alla tossicodipendenza. C’è da scommettere che non si piegherà di fronte all’ennesimo, inqualificabile atto. Continuerà a battersi, come ogni giorno, in nome di una missione in cui crede tantissimo. Nel frattempo, dopo l’amara scoperta di ieri mattina, le è toccato presentare una nuova denuncia alla polizia, con la descrizione dettagliata degli “oltraggi” subiti. Tornando al blitz, ignoti, nella notte tra giovedì e venerdì, hanno divelto la rete di recinzione che circonda la struttura situata nel cuore di Gazzi. Hanno raggiunto il terreno adibito a coltivazione ed estirpato tutti i peperoncini e parte degli ortaggi che solitamente vengono consumati dagli undici ospiti della Lelat. Affatto soddisfatti, i malviventi hanno preso a calci una saracinesca. «Spesso – spiega Anna Maria Garufi, a partire delle 17, la Lelat viene visitata da ragazzi che si divertono a dare fastidio. Questi fenomeni si verificano troppo spesso. Ma non ci fermiamo. L’obiettivo è ottenere l’accreditamento per il Centro diurno e, nell’ambito residenziale, per le attività di contrasto alla piaga sociale della ludopatia e all’alcolismo».
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