Abbonati e non potranno assistere sabato prossimo, alle 16, a Messina-Matera, gara valida per la quarta giornata del torneo di Lega Pro. Sono state ottemperate, a tempo di record dalla Atlantico Srl, l’impresa che si è aggiudicata l’appalto per l’illuminazione pubblica in città, due delle prescrizioni che la commissione provinciale di vigilanza dei pubblici spettacoli aveva posto alla vigilia della precedente partita con la Lupa Roma, ovvero la video sorveglianza e l’impianto di illuminazione nelle adiacenze lo stadio. A certificare il tutto la visita del sindaco Accorinti, che stamani insieme all’assessore De Cola, ha voluto sottolineare, nella sala Gos, gli sforzi della sua giunta per risolvere questo problema. La commissione è attesa venerdì per una valutazione finale sui lavori svolti.
22 telecamere ad alta definizione, che coprono l’intero impianto, e un software evoluto, quanto basta, insomma per garantire la sicurezza intorno allo stadio. Gli operai dell’Atlantico stanno lavorando, contemporaneamente, all’impianto di illuminazione con la posa dei nuovi cavi in alluminio. In poco tempo il San Filippo dovrebbe ritornare come nuovo. La capienza, comunque, al momento non potrà essere aumentata per due motivi. Il primo è relativo alla strada arginale nei pressi del Cep, per la quale, come annunciato dall’assessore De Cola, sono stati reperiti i fondi e presto sarà bandita la gara d’appalto, il secondo, invece, è per il mancato collaudo dell’anello intorno allo stadio. I lavori, affidati alla Sacosem di Pozzuoli, per la ricostruzione del muro e della strada sono andati a buon fine, ma si registrano ritardi sulla trasmissione degli atti alla commissione ministeriale che dovrà valutare lavori effettuati.
Nel frattempo, i soliti ignoti hanno asportato otto tombini in ghisa, coperti con alcune pedane in legno, mentre la barriera in alluminio, posta per vietare l’accesso, è stata divelta. Questo tratto, diventato anche di giorno punto di ritrovo per coppiette, dovrebbe, secondo la normativa, essere sottoposto a videosorveglianza perché area sfruttata dal pubblico sia per circumnavigare il San Filippo, sia per l’accesso in autostrada. Non sarebbe, quindi, un’idea peregrina completare l’opera, adesso che ci sono uomini, mezzi e risorse. Da realizzare invece, ex novo, la scerbatura per restituire decoro e rendere l’area meno triste di quello che appare.
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