Potremmo definirla missione “normalità”. Perché in fondo il core business –gli economisti dicono così – di un’azienda trasporti sono, appunto, i trasporti. E quindi le sue fortune passano da mezzi, autobus, tram, dai biglietti venduti, dalla lotta al portoghesismo. Dal successo o meno di queste azioni, in primis, si potrà valutare se quell’azienda trasporti avrà reso o no un buon servizio pubblico. Non è un mistero che da molti anni a questa parte non sia stato così. Ecco perché l’obiettivo principale dell’assessore ai Trasporti Gaetano Cacciola e del direttore generale venuto da Torino e che Cacciola ha fortemente voluto, Giovanni Foti, “frutto” dell’accordo con la Gtt piemontese, è proprio questo: rendere “normale” l’Atm. Da qui la prima mossa, l’acquisto di autobus per incrementare una flotta a dir poco carente. Quindici sono arrivati proprio dalla Gtt di Torino, al prezzo simbolico di un euro l’uno. La vera spesa è stata sostenuta per l’ammodernamento degli stessi (125 mila euro) e la spedizione (75 mila euro). Altri otto mezzi sono in arrivo da Milano: 90 mila euro il costo, più 20.800 per la spedizione. Nuova linfa, che porta a 45 bus la “dote” dell’azienda di via La Farina. Ma la collaborazione con la Gtt, oltre a Foti e agli autobus, ha portato anche nuove collaborazioni tecniche. «Necessarie – spiega con una punta di amarezza Cacciola – per “smuovere” atteggiamenti non molto propositivi e di prospettiva, meccanismi interni da parte di qualcuno che non ci hanno consentito di far tutto come avevamo pensato di fare». Le nuove sinergie porteranno ad ulteriori incrementi nel medio- lungo termine. Verrà ripescato, infatti, l’iter per portare a Messina i “famosi” 26 autobus a metano, che potrebbero però essere “cambiati”con una trentina di bus Euro 6, ecologici anch’essi ma più facili da gestire. I soldi del co-finanziamento comunale, fino a ieri impossibili da reperire, arriveranno grazie ai fondi Pac per la mobilità (circa 3,6 milioni). Altri 6-7 mezzi, sempre Euro 6, giungeranno grazie ai fondi (1,2 milioni) del ministero dell’Ambiente per il trasporto pubblico. «Ma in questo caso se ne parlerà nel 2015», specifica Cacciola. E in attesa del contratto di servizio («è ormai pronto e a breve lo porteremo in consiglio comunale », annuncia Cacciola), negli uffici di via La Farina si muove qualcosa sul fronte della lotta al portoghesismo. Un settore che lo stesso Foti ha deciso di prendere in mano personalmente. Al 31 luglio sono stati 1.393 i verbali elevati dai 23 controllori dell’azienda. Quattro di questi non ne hanno consegnato nemmeno uno, a fronte di veri e propri stakanovisti (un verificatore è arrivato a ben 279 verbali). Da qui l’ordine di servizio del 5 settembre scorso, con cui Foti ha deciso di assumere ad interim il controllo ed il coordinamento degli agenti addetti alla verifica dei titoli di viaggio.