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Ordinanza anti-tir, nuovo ricorso della Cartour

 Il ricorso è stato notificato due giorni fa. Ed è targato Cartour. Insieme c’è quello degli autotrasportatori. Alleati della Caronte& Tourist contro un “nemico”: l’ordinanza anti-tir di Accorinti. La seconda (per certi versi la terza) di un’estate rovente, l’ennesima puntata di un duello ancora lungi dall’avere una fine. L’ordinanza nel mirino è quella del 25 agosto, in vigore fino al 30 settembre: è quella che vieta, in sintesi, il transito in città dei tir provenienti dal molo Norimberga dalle 7 alle 21, ad eccezione della fascia oraria 14-15. Provvedimento che, secondo i legali di Vincenzo Franza, amministratore delegato C&T – Fabio Cintioli, Carmelo Briguglio e Andrea Scuderi –va sospeso. Nel ricorso si fa una cronistoria di tutta la vicenda. Con toni molto duri nei confronti del sindaco Accorinti. Si parla di «incredibile vicenda abbattuta sulla società», in quanto la linea Messina-Salerno, per la quale «l’unico approdo idoneo » è il molo Norimberga, «viene oggi incredibilmente e “fisicamente” ostacolata con un contegno che, in verità, non trova precedenti nella storia della Repubblica». Nel ricorso si ricorda che l’intera vicenda nasce da una polemica che «del tutto inaspettatamente si è accesa in città» ad inizio giugno, «lanciata personalmente dal sindaco Accorinti con accenti indubbiamente inconsueti». Curiosità. Nel minimizzare i disagi provocati dagli sbarchi del Norimberga, la Caronte di fatto “ammette” quelli causati dalla Rada San Francesco: «Come tutti i messinesi ben sanno, la preoccupazione per i disagi provenienti dalla circolazione cittadina dei mezzi pesanti è sempre dipesa dall’im - ponente passaggio dei (centinaia di) mezzi destinati allo Stretto di Messina e non certo dai 40 mezzi giornalieri diretti a (e provenienti da) Salerno per soli 69 giorni». Del resto, si legge nel ricorso, l’ordinanza del sindaco «sembra dimenticare che, in fondo, Messina è una città portuale e che (oneri ed onori) da questo deve poter derivare, come in tutte le città del mondo, un qualche disagio ai residenti». Come era prevedibile, la società cita a proprio sostegno le risultanze dell’approfondi - mento istruttorio condotto dal prefetto con Autorità portuale e Capitaneria, le quali «non hanno evidenziato particolari criticità». Ma il sindaco è andato avanti e «l’impatto di una tale situazione sulla credibilità di Cartour è facilmente comprensibile ». Da qui anche una richiesta di risarcimento danni. Nel ricorso viene citato una seconda volta il prefetto, quando quest’ultimo interviene in seguito alla sospensione della prima ordinanza, poi modificata. «Con la nuova ordinanza –evidenziano i legali –il sindaco ha considerata errata ed inattendibile l’istruttoria del prefetto (...) per tornare ad impedire nuovamente, per la seconda volta nella medesima stagione estiva, l’utilizzo del molo Norimberga da parte di Cartour». In definitiva, nell’ordinanza anti-tir «sono del tutto assenti le ragioni di urgenza», il prefetto conferma che «non vi è alcun pericolo di sorta». La finestra diurna concessa? «È solo apparente», quell’orario «non potrebbe essere fruito». E il sindaco? «Si è sostituito ad Autorità portuale e Capitaneria, bloccando il funzionamento di un approdo portuale di rilievo nazionale».

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