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Due messinesi scoprono
le origini della vita

La vita sulla Terra? Questione di una 'scintilla elettrica', che ha dato il via a tutte le reazioni chimiche che hanno portato allo sviluppo delle molecole base della vita. Lo hanno dimostrato un gruppo di ricerca italiano e francese, coordinato da due messinesi: Antonino Marco Saitta, della Sorbona di Parigi, e Franz Saija, dell'Istituto per i processi chimico-fisici del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) a Messina, che hanno riprodotto nuovamente l'esperimento di Stanley Miller e Harold Urey, che oltre 60 anni fa ricostruirono in laboratorio l'origine delle molecole alla base della vita. Questa nuova simulazione, pubblicata sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas), dimostra per la prima volta che sono state delle scariche elettriche ad innescare la formazione degli amminoacidi, i 'mattoni' della vita. L'analisi su scala atomica fatta adesso con l'aiuto di modelli computerizzati ha indicato infatti che le reazioni chimiche alla base della vita, finora mai chiarite nei dettagli, sono state innescate da scariche elettriche. Nel loro esperimento, Miller e Urey sostenevano che prendendo le sostanze volatili più semplici, come metano, ammoniaca, acqua, idrogeno, e producendo una scarica elettrica, si recuperano amminoacidi, quindi che le molecole della vita si fanno da sole da ambienti molto semplici. In questo studio i ricercatori hanno applicato dei campi elettrici sopra i 0,35 volt per angstrom a queste miscele di molecole semplici, che hanno formato velocemente e spontaneamente delle molecole di acido formico e di formalmide. Con scariche elettriche di 0,5 volt si è arrivati alla formazione di un protoaminoacido. ''I ricercatori italiani e francesi - commenta Ernesto Di Mauro, professore di Genetica molecolare all'università La Sapienza di Roma - hanno fornito una base teorica e il dettaglio delle reazioni di chimica quantistica all'esperimento di Miller''. Due i dati interessanti della ricerca, secondo Di Mauro. ''Nella reazione - spiega - si è formata dalla formalmide, il prodotto base per la sintesi degli aminoacidi, dei precursori del dna e degli acidi metabolici''. E poi l'uso di scariche elettriche come sorgente di energia, ''che ci riporta al vento solare - conclude - fatto non solo di luce ma anche di elettroni e protoni, quindi elettricità. L'aver identificato la via biosintetica che porta da sostanze semplici ai precursori della vita, genetica e metabolica, indirizza la chimica di base per applicazioni biotecnologiche, come sostanze antivirali e gli ormoni''.

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