Un altro carico di disperati, quasi tutti africani, è sbarcato stamattina al porto di Messina. La nave militare Chimera, impegnata nell’operazione Mare Nostrum, è attraccata al molo Colapesce alle 9 dopo aver raccolto i migranti in vari interventi. Il primo e più numeroso al largo della Libia, gli altri nel canale di Sicilia.
In tutto 293 persone fra cui 251 uomini e 42 donne. Fra di loro tre neonati, e 41 minori, per fortuna a quanto pare tutti accompagnati dalle rispettive famiglie. Gli stranieri provengono per la maggior parte da senegal, Gambia, Mali e da paesi sudsahariani. La Prefettura, che ha eseguito il primo intervento di accoglienza al momento dello sbarco insieme ai volontari della Croce Rossa e della protezione civile, rivela che non sono state accertati casi critici. I naufraghi però sono apparsi stremati da giorni di navigazione su barconi improbabili con il mare che ha raggiunto anche forza otto.
Ad accoglierli stamattina sul molo anche il prefetto Stefano Trotta ed il comandante della capitaneria di porto Antonino Samiani. 200 migranti, la capienza massima consentita, sono stati subito trasferiti alla caserma Gasparro di Bisconte dov’è stato allestito da alcune settimane il centro di accoglienza. Gli altri sono stati condotti nella tendopoli del Palanebiolo ormai deserta da giorni. L’attenzione adesso è per quello che potrebbe accadere a Bisconte dopo l’attentato di martedì notte quando qualcuno ha parcheggiato un’auto rubata davanti all’ingresso della caserma, le ha dato fuoco ed ha sparato contro la vettura cinque colpi di pistola. Un gesto d’intolleranza contro la realizzazione della struttura, secondo gli investigatori, comunque rimasto isolato.