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Stadio chiuso, si cerca soluzione in extremis

Non ha usato parole tenere, ieri sera, Pietro Lo Monaco, per commentare la decisione della commissione di vigilanza di chiudere le porte del San Filippo. E non è stato tenero neppure con chi, a suo dire, avrebbe dovuto controllare e invece non lo ha fatto, dando per scontato che la situazione fosse la stessa dell’ultima volta. Così è stata motivata la richiesta di un nuovo sopralluogo della commissione al San Filippo. Con la necessità di mostrare a chi ha contestato carenze legate alla sicurezza che in realtà i problemi sono stati tutti superati.

Nel decreto che imponeva le porte chiuse si parla di tutta una serie di cose non a norma. Punti smontati uno a uno ieri sera in conferenza da Lo Monaco.

Il vero problema era e resta il sistema di videosorveglianza, che deve essere completamente sostituito. Il comune ha già presentato il nuovo progetto, sono state acquistate le telecamere, nei prossimi giorni arriveranno e l’impianto verrà installato. Nel frattempo la società ha già predisposto un sistema alternativo.

Su queste basi, il Messina ha formalmente richiesto un nuovo sopralluogo della commissione di vigilanza, per cercare di risolvere la questione e consentire ai tifosi di venire allo stadio. I tempi, però, sono strettissimi e il rischio è che non si arrivi a farlo in tempo per domenica. Per società e Comune stanno studiando soluzioni alternative. L’ipotesi è quella di una deroga firmata direttamente dal sindaco che si assume tutte le responsabilità e apre le porte dello stadio.

 

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