Messina

Sabato 23 Novembre 2024

«Il Nautico a Giostra dal settembre 2015»

  Ogni anno la questione del Nautico, scuola in splendida salute (nuovo picco: 1077 studenti) ma stretta tra una sede storica che scoppia in via La Farina ed una sezione distaccata che scoppia ancora di più, nel dirimpettaio Iti Verona Trento. A sorpresa, nell’estate, il commissario dell’ex Provincia (Libero consorzio comunale) Filippo Romano con una delibera immediatamente esecutiva ha gettato le basi di quella che considera, per il Caio Duilio, come la migliore, la sola possibile in tempi ragionevoli. In termini di spazi fruibili come delle leggi sui servizi igienici: l’impegno assunto, a partire dall’anno scolastico 2015-2016, non dall’incipiente, dello scambio di plessi tra il Nautico Caio Duilio di via La Farina ivi compresa la sezione al Verona Trento, e l’immobile di Giostra alta che ospita l’industriale Marconi e il professionale Maiorana. Questi due istituti si affiancherebbero così tra via Bassi e via Natoli-La Farina al loro capofila (nell’Iss) appunto l’industriale “Verona Trento” mentre il Nautico troverebbe a Giostra spazi più ampi, ed in aggiunta una palestra ed un auditorium. Ma la «gestione Romano » non si nasconde, già nella relazione, il nodo più intricato, quello del trasporto a Giostra alta, tramite appositi bus, di qualcosa come 1077 studenti. Ne sanno qualcosa, sull’asse più breve Baby Park-Conca d’Oro, i 460 alunni del Liceo artistico Basile. Quest’ultima scuola è non solo sopravvissuta a una sede che non voleva, ora sta anche ricrescendo, ma il nodo trasporto dei 1077 ragazzi del Caio Duilio provenienti dall’estremo nord e dall’estremo sud della città (e soprattutto dei circa 500 fuori sede) appare più grosso, mastodontico. Su una soluzione bocciata subito come deleteria per il futuro del Nautico dalla preside, dai professori e dalle famiglie il clima è già rovente. Si annuncia il ricorso al Tar ma sarà importante, da parte di tutti, saper ritessere le fila del dialogo rispetto all’umiliazione e alle spese di una nuova “guerra delle aule”. Ma vediamo, anzitutto, le ragioni della Provincia.

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