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Continua lo scontro sindacati - Cas, è sempre sciopero

Questa volta, almeno, un tentativo c’è stato. Ma la mediazione tra il consorzio autostrade siciliane e i sindacati che da un paio di settimane gli hanno dichiarato guerra non è per nulla facile.

E così anche l’incontro tra i rappresentanti delle funzioni pubbliche delle varie sigle e i vertici del cas non ha portato l’attesa fumata bianca. Lo sciopero indetto dalla Cub trasporti affiancata da Ugl e Sla Cisal andrà avanti come previsto fino al 15 settembre. Per sei ore al giorno, i caselli saranno liberi. Ogni fine turno, i lavoratori si fermeranno due ore. Dalle 4 alle 6 del mattino, dalle 12 alle 14 e dalle 20 alle 22, il passaggio sarà libero.

Il presidente del Consorzio Faraci aveva tentato di aprire di nuovo il dialogo. Il punto chiave è sempre il contratto di lavoro e le tanto discusse tabelle di riclassificazione del personale e la relativa applicazione.

Ma per i sindacati che hanno indetto lo sciopero il problema è molto più ampio. Riguarda tutta la gestione delle autostrade siciliane e fa riferimento alla concessione del Ministero che prevede che il Cas spenda almeno il 35 percento degli introiti derivanti dai pedaggi per la sicurezza e l’ammodernamento delle tratte. Cosa che invece, sempre secondo Cub, Ugl e Sla Cisal, non sarebbe stata fatta. A confermarlo, le condizioni dell’autostrada. Con il manto stradale dissestato in più punti, diversi guardrail non a norma, le colonnine sos non funzionanti e un numero incredibile di buche e di altri problemi.

Servirebbe un restyling, cosa per la verità prevista dal nuovo presidente che sta studiando un progetto che preveda la sistemazione dell’intera rete autostradale.

Al di là di questo, restano i problemi e le difficoltà segnalate dagli operatori. Che sono alla base di questa protesta.

Una protesta che ha fatto registrare una grande partecipazione, anche se il consorzio ha diffuso proprio oggi i numeri reali dell’astensione. I dati parlano di una percentuale di lavoratori regolarmente in servizio che supera di poco il 40 percento. I dipendenti dichiaratamente in sciopero sono stati nella settimana tra il 17 e il 22 agosto, poco meno del 20percento di tutti i lavoratori, ma questo è un dato poco indicativo, sempre secondo i sindacati, perché è la percentuale rispetto al totale dei lavoratori, dunque comprende anche quelli in ferie, in riposo o in malattia.

L’unica cosa indiscutibile, è che lo scontro non è ancora finito. E che non sarà facile trovare un’uscita in tempi brevi. 

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