Messina

Lunedì 25 Novembre 2024

Disponibili 3 milioni e mezzo per la raccolta “porta a porta”

Nero su bianco, c’è la firma sul decreto regionale di finanziamento del progetto di raccolta differenziata porta a porta per la città di Messina. La fumata bianca è arrivata in occasione dell’incontro che si è tenuto ieri a Palermo: da una parte il sindaco Renato Accorinti e gli assessori Daniele Ialacqua e Sergio De Cola, dall’altra il direttore del Dipartimento Acqua e Rifiuti, Marco Lupo, il dirigente Natale Zuccarello che ha seguito da vicino il piano sottoposto dall’Amministrazione messinese, e il capo di gabinetto dell’assessorato, Maurizio Pascucci. Il foglio consegnato brevi manu al primo cittadino, porterà in dote circa 3,5 milioni di euro (un milione sarà anticipato del Comune) che serviranno ad avviare le attività di raccolta nei quartieri periferici. Come si ricorderà, infatti, si tratta di un vecchio progetto dell’Ato, rispolverato, che punta proprio a servire i villaggi collinari e periferici a nord e a sud, immaginato su un campione iniziale di 60 mila persone che a regime può raggiungere anche un bacino di 100 mila abitanti. Un percorso che, nel giro di pochi mesi, potrebbe generare un doppio beneficio: accrescere il livello di raccolta differenziata e rafforzare il servizio di raccolta “meccanica”in altre zone, spostando cassonetti ed organizzando diversamente i turni con i mezzi a disposizione di Messinambiente. Insomma, se tutto andrà come si spesa, i benefici si avvertirebbero subito. Il condizionale, nonostante l’atto già varato, è d’obbligo perché i passaggi burocratici non si sono ancora conclusi. Il decreto, come è prassi, dovrà infatti passare al vaglio della Corte dei conti che nell’arco di un mese si esprimerà. Nel frattempo, però, il Comune non starà con le mani in mano ma lavorerà sulla predisposizione della gara d’appalto. Se i tempi verranno rispettati, nei primi mesi del 2015 il servizio potrà divenire operativo, facendo di Messina città pilota in Sicilia per il porta a porta in scala. Nel corso del tavolo palermitano si è discusso anche di Pace, dell’avvio di un impianto per lo smaltimento dei rifiuti organici e il trattamento dell’umido all’interno del depuratore di Mili e del trattamento delle discariche post mortem per le quali Messina spende annualmente circa 800 mila euro. I rappresentanti del governo cittadino avrebbero incassato la disponibilità ad individuare percorsi condivisi. I dettagli, in questo senso, saranno illustrati questa mattina nel corso di una conferenza. Altro punto del quale si è discusso è l’emergenza idrica in città, che continua a generare disagi nonostante l’Amam predichi ancora calma e sangue freddo. Ialacqua, come annunciato, ha insistito sulla necessità di riportare verso lo Stretto scorte d’acqua della condotta “Alcantara”, un impianto nato per servire la zona jonica e la città, ma che oggi non può essere utilizzato neppure in situazioni di emergenza, soprattutto per le esose tariffe imposte da Siciliacque Spa. Anche in questo caso gli organi regionali hanno fatto sapere di essere pronti ad ascoltare le richieste di Messina, evidenziando di avere già incontro più volte il Forum acqua pubblica che insiste per cambiare lo status gestionale della risorsa idrica nell’Isola.

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