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Ordinanza anti Cartour, i negozianti non ci stanno

via la farina

Per salvaguardare l’incolumità dei cittadini durante le sole fasce orarie in cui ai tir è consentito di transitare dalla via La Farina, l’amministrazione comunale ha deliberato la chiusura dei negozi che ricadono su questa arteria. La notizia, che chiude il lungo e articolato comunicato di palazzo Zanca ha immediatamente allarmato i titolari delle aziende che ricadono nell’area interessata dalla nuova ordinanza anti tir. Secondo quanto stabilito nel provvedimento, si legge testualmente del documento: “l’apertura pomeridiana degli esercizi commerciali che affacciano su entrambi i lati della via La Farina non dovrà avvenire anteriormente alle ore 17. Una decisione che non poteva trovare consensi tra i commercianti che operano sulla via La Farina e naturalmente tra le associazioni di categoria che pare non siano stati neanche interpellate. Intanto perché sono sempre meno le attività che osservano la pausa pomeridiana, soprattutto lungo un’arteria dove la tipologia del commercio è ben diversa da quelle classiche che ancora effettuano l’orario spezzato. Molti esercizi, infatti, osservano l’orario continuato e non da poco. Quelli che riguardano la ristorazione, innanzitutto.  Ma ci sono molte carrozzerie, rivenditori di pneumatici e officine di artigiani che operano non stop. Sulla via la farina poi anche aziende che alle 17 chiudono definitivamente dopo aver lavorato ininterrottamente dall’inizio della giornata. Ci sono diversi supermercati che da anni offrono alla clientela la possibilità di fare la spesa proprio nella fascia oraria che da domani sarà interdetta.  Per non parlare poi delle farmacie, impensabile che possano chiudere, soprattutto nel giorno in cui sono di turno per l’apertura continuata. Ma i problemi che sorgeranno per i commercianti non si esauriscono qui. Ci sono le attività che proprio nella cosiddetta pausa pranzo ricevono le merci dagli autotrasportatori approfittando di un periodo di tranquilla viabilità su tutta l’arteria. Nessuna presa di posizione ufficiale fino a questo momento ma sono allo studio iniziative e forme di protesta sin dall’avvio di questa parte della nuova ordinanza che scatta domani. 

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