Da tempo si parla ormai della rotatoria da realizzare tra via Tommaso Cannizzaro e via Garibaldi per eliminare quella miriade di semafori che insistono nell’incrocio multiplo tra i più praticati della città. Già a febbraio l’assessore alla viabilità Cacciola aveva annunciato che prioritariamente bisognava provvedere al trasferimento degli alberi poiché quello di febbraio, che già è passato abbondantemente, secondo gli esperti era il periodo adatto. Dovevano essere al massimo 4 gli alberi per i quali bisognava trovare un’altra collocazione che non fosse quella dello spartitraffico di via Garibaldi. Una parte della separazione tra le due carreggiate, infatti, doveva essere smantellata per la realizzazione di una rotatoria all’incrocio con la via Tommaso Cannizzaro. Lo scopo eliminare i semafori per rendere la circolazione più fluida. Il progetto che neanche a dirlo non ha visto la luce neanche nelle sue fasi iniziali deve essere attuato al più presto perché oggi l’isola pedonale Cairoli non è per niente a misura di pedone, anzi. Sarebbe più opportuno segnalare l’area come non adatta ai pedoni soprattutto qui, nella zona del parquet, che con il caldo estivo ha ceduto in più punti. Uno spazio più ampio è transennato da mesi con gli orrendi new jersey di plastica, ma moltissimi listelli risultano staccati, mancanti o spezzati. Una vera e pericolosa trappola che col periodo delle piogge causerà non pochi incidenti proprio ai pedoni a cui questi spazi sono riservati. Andrà via l’orrenda vaschetta con l’interno di colore azzurro cielo, al limite dell’area, così come le fioriere che così, secche e abbandonate, non hanno senso di esistere. Adesso per essere una vera area pedonale bisognerà eliminare la strada e i marciapiedi tutto intorno e realizzare un piano calpestio degno di un’isola che si rispetti. Intanto poco più avanti è stata transennata l’area di fronte la chiesa di S.Caterina per la riqualificazione finanziata dal Ministero dell’ambiente per più di 500 mila euro. Consegna lavori il 10 luglio scorso ma finora, a parte le transenne, tutto è fermo.