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Nel degrado dell'Ex Gil l’abbonamento è un paradosso

 È il luogo in cui il sindaco Accorinti ha svolto la parte maggiore della propria attività di atleta mezzofondista primae di istruttore di atletica leggera dopo, il campo “Salvo Santamaria”, noto come ex Gil, ancora sommerso da mille disagi. Si va dai problemi strutturali a quelli di manutenzione ordinaria e straordinaria, la cura del verde spesso carente, dalla gestione degli orari di apertura e chiusura alla razionalizzazione del servizio di custodia e alla pulizia dei bagni. La situazione che più delle altre, però, evidenzia i problemi di gestione, rimane quella del pagamento dell’abbonamento mensile di ingresso per gli allenamenti (vale anche per l’impianto “Cappuccini”), introdotto dalla Giunta Buzzanca nel 2010, contro la quale proprio Accorinti, non ancora sindaco, aveva protestato con grande veemenza. Perché? La parte di utenza non affiliata ad alcuna associazione sportiva, costituita da semplici amatori e famiglie, risulta essere penalizzata rispetto ai soggetti affiliati alla Federazione Italiana Atletica ed agli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni, i quali possono accedere gratuitamente. Nei fatti, tuttavia, essendo l’abbonamento sostanzialmente delegittimato, al Santamaria continua a non pagare nessuno. Eppure esiste una deliberazione del Consiglio della 3. Circoscrizione, elaborata anche con il contributo di Accorinti quando ancora non era sindaco. «Si tratta di adottare un escamotage amministrativo volto ad aggirare l’obbligatorietà del piano tariffario previsto per i campi di atletica rientranti nella categoria degli “Impianti sportivi comunali” – spiega il consigliere Santi Interdonato –. La modifica della corrente qualificazione d’impiego attraverso quella meno “impegnativa” di “Cam - po comunale adibito allo svolgimento di attività motoria”, oppure qualsiasi altra definizione idonea a far si che la struttura fuoriesca dall’ambito di applicazione normativo amministrativo previsto per gli impianti sportivi comunali, consentirebbe di poter procedere senza alcun impedimento alla soppressione dell’abbonamen - to mensile. Lo scopo finale è quello di eliminare il famoso “balzello”, che cozza palesemente con la carentissima offerta servizi dell’impianto di via Salandra». Per raggiungere questo fondamentale risultato, il 3. Quartiere va oltre ed il consigliere Interdonato indica, da una parte, l’opportunità di introdurre un “Regolamento di Campo” per disciplinare adeguatamente lo svolgimento della attività, dall’altra l’indivi - duazione di un percorso che conduca al miglioramento dell’offerta servizi, anche attraverso l’eventuale concessione della gestione ad altri soggetti. In questo caso sarebbe ragionevole pagare un ticket.

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