La colonnina di mercurio sale, il caldo aumenta ma l’acqua nella case non arriva e i disagi sono immensi. Quella idrica è una delle emergenze cittadine di questa estate 2014, la più grave insieme a quella dei rifiuti. La mancanza di acqua per certi versi è quella che crea più difficoltà. Rinunciare a una doccia, all’igiene domestica o semplicemente a cercare ristoro in un bicchiere d’acqua fresca sono limitazioni inaccettabili per gli utenti. E a poco valgono le spiegazioni fornite in questi giorni dai vertici dell’Amam sulla modesta portata del Fiumefreddo che ha lasciato quasi a secco i pozzi cittadini, provocando il razionamento dell’acqua. Secondo le previsioni dell’azienda meridionale acque l’emergenza potrebbe durare fino a metà ottobre ma se la stagione delle piogge dovesse ritardare la siccità protrarrebbe i suoi effetti negativi sull’erogazione idrica cittadina.
Intanto a Messina interi quartieri sono a secco. L’acqua non arriva più nemmeno in quelle poche ore al giorno alle quali si erano abituati gli abitanti. In alcune zone di Contesse, ma anche di Boccetta, via Del Pozzo, Provinciale i rubinetti restano a secco anche per tre giorni consecutivi. Chi può si rifornisce con bidoni e bottiglie nelle fontane pubbliche ammesso che siano funzionanti. A Zafferia gli abitanti di alcuni condomini si sono organizzati ed hanno chiesto l’intervento di una cisterna privata. A pagamento ovviamente benché si tratti di palazzine abitate principalmente da operai, anziani e disoccupati. Un sacrificio economico enorme per chi già paga la bolletta dell’Amam. Ma adesso hanno deciso di raccogliere le fatture e portarle nella sede dell’azienda a Ritiro. Poi presenteranno anche un esposto in Procura. Tappa obbligata ormai in questa tormentata estate messinese.
Caricamento commenti
Commenta la notizia