Più che su una strada sembra di stare sulle montagne russe. Sul Viale Principe Umberto, nel tratto che dall’istituto Cristo Re conduce al Belvedere, le radici dei grossi pini hanno invaso metà carreggiata rendendo alquanto insicura la circolazione dei mezzi, soprattutto di quelli a due ruote. Niente che segnali la grave situazione di pericolo che, ormai, si trascina da anni, senza che nessuna amministrazione sia stata in grado di proporre soluzioni plausibili e fattibili. Le opzioni sono sostanzialmente due: lasciare tutto com’è, continuando a sperare nella buona sorte, oppure estirpare le essenze che hanno le radici più prossime al manto stradale. Non praticabile, invece, la scelta di ridurre la carreggiata, provvedimento adottato sulla panoramica. Si viaggia già invadendo l’altra corsia. Una cosa è certa. Il pericolo c’è ed è concreto. Vietare il transito ai mezzi due ruote, in quel tratto, potrebbe essere la scelta provvisoria più saggia, fermo restando che le soluzioni per risolvere il problema andranno comunque trovate. Da un alto c’è la sicurezza stradale che dovrebbe venire al primo posto, dall’altra la dolorosa scelta di dover rinunciare a qualche albero, quei pini che hanno, comunque, abbellito e reso caratteristica la circonvallazione di Messina. Non è un momento fortunato per le essenze cittadine, tra le palme che si schiantano improvvisamente e rami che collassano quando il vento spira un po’ più forte del solito, si ripropone, adesso, più drammatico di prima, il problema delle radici. Va bene auspicare il passaggio alle due ruote, creando e migliorando piste ciclabili, ma il prossimo passo degli amministratori dovrà, necessariamente, essere quello di ridare sicurezza alle arterie disastrate come questo tratto di Viale Principe Umberto. Gli ammortizzatori, e non solo loro, vi ringrazieranno sentitamente.