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Cadono rami come
se nulla fosse

  Ancora una volta da uno degli alberi della Cortina del porto si è staccata una parte della folta chioma ed è venuta giù, fortunatamente senza conseguenze. Un simile episodio era avvenuta solo qualche giorno addietro mentre negli ultimi mesi si sono registrati almeno tre inquietanti crolli da altrettante palme poste lungo il percorso della linea tranviaria di viale San Martino. In quel caso, facile trovare il colpevole: lo spietato “killer” delle palme, il punteruolo rosso che già, denominato così, sembra Pol Pot, il sanguinario despota alla guida dei famigerati “khmer rossi” della Cambogia. In realtà, il punteruolo rosso è un insetto come tanti, più micidiale di altri (indubbiamente), ma la cui azione letale si conosce da parecchi anni e quindi si sarebbe dovuto intervenire molto prima, con interventi di prevenzione che invece, salvo qualche lodevole eccezione, non sono mai stati attuati. Nel caso di via Vittorio Emanuele (e di tante altre zone della città) cadono le chiome degli alberi per incuria, visto che il maltempo non può essere preso come scusante. È difficile governare il verde, e lo si vede da quanto accade anche in altre città (ricordate i tragici eventi di Roma e Napoli, dove la caduta dei rami ha ucciso di recente due persone), ma è indispensabile e non solo per questioni di decoro urbano. In ballo c’à la sicurezza, la tutela della pubblica e privata incolumità. Oltretutto, il fatto di ieri mattina si è verificato proprio di fronte a una delle più grandi navi da crociera che approdano nel nostro porto, la Msc Splendida, e ciò significa che proprio in quel tratto transitano migliaia di turisti. Se dovesse succedere qualcosa di grave, di chi sarebbe la resposabilità? Senza poi parlare dei seri problemi per la viabilità provocati dagli apparati radicali degli alberi della Circonvallazione. Un’emergenza che costa al Comune ogni anno ingenti somme per le cause intentate dai cittadini che subiscono incidenti (in auto, in moto, in bici o a piedi) a causa del manto d’asfalto deformato.

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