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Manifestazione a Ganzirri in difesa del “Papardo”

    «La chiamano dolce attesa, peccato però che per me sia diventata un’ansia attesa». Nello sfogo di Carlotta, giovane mamma di origini sarde ormai da anni “adottata”da Messina, che per la nascita del suo bimbo aveva deciso di affidarsi alle cure della struttura ospedaliera del Papardo, le ultime settimane di gravidanza sono diventate un vero e proprio “travaglio” anticipato. Il perché è legato all’ormai famosa delibera – datata 5 agosto –, con cui il direttore generale dell’azienda ospedaliera Papardo- Piemonte, Michele Vullo, attuando le disposizioni della Regione siciliana, ha deciso l’accorpamento dei punti nascita presso il nosocomio di viale Europa. Una scelta che ha determinato, dallo scorso 11 agosto, la pressoché immediata dismissione del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale della zona nord. Inutile, almeno finora, la presa di posizione del sindaco, Renato Accorinti, che nella lettera all’assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, chiede che in caso di unione dei due reparti, il punto nascita venga mantenuto attivo nella zona nord, mentre al Piemonte si rafforzi il presidio di emergenza urgenza. Qualcosa, però, anche a seguito della nuova manifestazione di protesta tenutasi ieri pomeriggio a Ganzirri su iniziativa del comitato spontaneo di cittadini “Aurora”, in collaborazione con il 5. e 6. Quartiere, potrebbe muoversi. «L’assessore Borsellino – ha affermato il primo cittadino intervenendo all’incontro – è stata messa a conoscenza di questo appuntamento, è giusto che sappia che i messinesi vogliono qualcosa di diverso rispetto a quanto stabilito con la delibera».

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