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Falce inquinata, i reflui tracimano dal sottosuolo

 Ancora un blitz sul demanio portuale più “pregiato” da parte del nucleo Decoro della Polizia municipale: niente di così misterioso ma la raggelante constatazione che nella Falce, nell’area dell’ex Degassifica Smeb, o nei dintorni in cui operarono anche altre imprese, basta scavare perché dal sottosuolo emergano olii, reflui, liquidi tossici. La scoperta, dopo una segnalazione, gli agenti del “Decoro” l’hanno fatta in un’area vicina all’ingresso della fu degassifica. Un piccolo terreno stracolmo d’imponenti macchinari fradici di ruggine e in disfacimento e nel quale non si contano a terra gli ammassi aggrovigliati di quella lana di vetro un tempo usata qui da quasi tutte le industrie. Ma il veleno liquido stava un paio di metri sotto terra ed è venuto fuori durante lo scavo effettuato per le condotte di deflusso delle acque piovane dall’impresa che, per conto dell’Autorità portuale, sta curando la ristrutturazione e la riqualificazione della via San Raineri.

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