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Acqua e rifiuti,
emergenze di Ferragosto

  I circa 400 cassonetti giunti da tutta Italia a breve verranno piazzati nelle varie strade della città “carenti” da questo punto di vista. Insieme ai dieci mezzi che dal 25 agosto inizieranno ad arrivare nell’autoparco di MessinAmbiente serviranno a dare respiro ad una città in piena emergenza. Città sulla quale, però, pende la spada di Damocle della possibile chiusura delle due discariche in cui Messina, negli anni, ha conferito i propri rifiuti: Mazzarrà Sant’Andrea nel barcellonese e Motta Sant’Anastasia in provincia di Catania. L’emergenza rifiuti, però, ha un’altra faccia: quella immediata delle tante strade che, a macchia di leopardo, mostrano evidenti ritardi nella raccolta. Un fronte sul quale si registrano continue segnalazioni da parte di consiglieri comunali e di Quartiere, a sud quanto a nord. Mario Biancuzzo (VI Quartiere) lancia con forza l’allarme per il tratto Ponte Gallo-Tono, chiedendo l’intervento del prefetto. I consiglieri del Pd Claudio Cardile e Francesco Pagano chiedono all’Asp «di certificare lo stato di emergenza sanitaria» e al prefetto «di valutare la possibilità di chiedere il supporto dell’esercito, come in altre città d’Italia ». Nino Carreri (Dr), dopo la lettera di Ialacqua a prefetto, Regione e Asp sul caso discariche, punta il dito proprio sull’assessore all’Ambiente: «Anche la rivoluzione di un’amministra - zione a spinta ecologista naufraga impietosamente sullo scoglio delle discariche, con tanto di denunce in Procura». Critica, ma anche proposta: Carreri ripesca una strada di cui già si era parlato in passato, «i dissociatori molecolari, sistemi di trattamento diversi dalle discariche, che non creano percolato, ottenendo materiale inerte riutilizzabile sottoforma di mattoncini o fondo stradale». Ieri Ialacqua ha presieduto una riunione con i rappresentanti delle sei Circoscrizioni, il presidente della commissione Ambiente Rita La Paglia ed il responsabile dei servizi di MessinAmbiente Natale Cucè. Un incontro “ispirato” da un documento della conferenza dei presidente di Quartiere. Il vertice è servito a raccogliere le segnalazioni sulle situazioni in cui l’emergenza appare più grave e a concordare interventi. Cucè ha rassicurato sui tempi brevi per il rientro dalle criticità e sui miglioramenti che il servizio potrà avere con l’acquisto dei cassonetti e dei mezzi. I presidenti, invece, hanno proposto di costituire squadre di lavoratori, dislocate stabilmente nei quartieri. Intanto Messina deve fronteggiare un’altra emergenza, non meno grave: quella idrica, dalla quale sembra difficile venir fuori in tempi brevi. L’Amam conferma che, a queste condizioni, il ritorno alla normalità non avverrà prima di metà ottobre. Il Fiumefreddo non basta più, serve l’acqua dell’Alcanta - ra, nodo (soprattutto economico, per le tariffe esose) che Palazzo Zanca vuole sciogliere con la Regione.

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