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Punti nascita, scattano le prime denunce

 Arrivano le prime segnalazioni dei disagi provocati da una scelta fatta dalla Regione secondo bieche logiche burocratiche, dove contano più i numeri che la vita delle persone. A raccontarle è il presidente della V Circoscrizione Santino Morabito. Una donna, sottoposta venerdì scorso a un intervento di parto cesareo e ancora ricoverata al Papardo, ha denunciato ai carabinieri la mancanza di assistenza sanitaria in un reparto ormai fantasma. E nella scorsa notte tre donne gravide ricoverate al Piemonte sono state trasferite al Policlinico per carenza di posti disponibili. Un altro episodio si è verificato ieri mattina quando una coppia, proveniente da un paese della provincia, ha portato al Papardo il bambino appena nato che non stava bene. Dopo una visita neurologica, è stata comunicata ai genitori l’impossibilità del ricovero ed è stato detto loro di provvedere con la propria auto al trasporto del piccolo fino al Policlinico. Sembra di essere in un romanzo kafkiano. È difficile spiegare l’assurdo. Il Piemonte è destinato a “scoppiare”, la zona centro-sud è servita da due ospedali l’uno a pochi passi di distanza dall’altro, mentre l’intera zona nord che, compresi i villaggi collinari e la riviera tirrenica, è come se fosse una città da oltre centomila abitanti, rimane del tutto “scoperta”. E ogni parto rischia di diventare un terno al lotto. Ieri a Palazzo Zanca i presidenti delle due Circoscrizioni maggiormente interessate, Santino Morabito (V Quartiere) e Orazio Laganà (VI), hanno incontrato il sindaco Accorinti per discutere delle conseguenze subite dalla popolazione messinese a causa dell’accorpamento dei punti nascita degli ospedali Papardo e Piemonte. Al confronto ha preso parte anche la portavoce del Comitato spontaneo “mamme del Papardo”. Al termine della riunione, si è stabilito di riproporre all’atten - zione del Governo regionale il documento firmato lo scorso 7 agosto dall’amministrazione comunale e consegnato all’as - sessore alla Sanità Lucia Borsellino. In quella nota, è stata evidenziata la netta volontà di «mantenere l’ospedale Piemonte, potenziandone la vocazione di struttura per la garanzia dell’emergenza- urgenza e, contestualmente, riconoscendo la necessità economica e organizzativa di accorpare i centri nascita e di puntare sulla realizzazione del polo materno-infantile di secondo livello all’ospeda - le Papardo». Il sindaco ha anche ribadito che «tutte le iniziative politico-amministrative saranno condotte con il coinvolgimento delle rappresentanze istituzionali e della cittadinanza » e che il documento, «scaturito dall’indirizzo politico emerso in seno al consiglio comunale », sarà sottoposto all’at - tenzione della deputazione nazionale e regionale, con la sottoscrizione dei consiglieri comunali e circoscrizionali. Lunedì prossimo, nella piazza di Ganzirri, alle 18, si svolgerà una manifestazione pubblica promossa dal Comitato Aurora “Diamo vita alla vita”, durante la quale sarà possibile anche firmare il documento.

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