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Rifiuti, chiesto un piano straordinario

 Il tunnel sembra senza via d’uscita. Della luce neppure l’ombra. L’emergenza rifiuti è ben lungi dall’essere risolta e interi quartieri sono sommersi dalla spazzatura. Ragion per cui le sei Circoscrizioni hanno deliberato l’istituzione di un “Piano straordinario per il decoro e la pulizia della città”. Un progetto che, sulla carta, dovrebbe consentire a Messina di uscire dal guado. La conferenza dei presidenti di Circoscrizione ha “sposato”la proposta del Consiglio della quarta Municipalità e impegna Palazzo Zanca a porre in essere una serie di azioni. Priorità, quindi al Piano di interventi straordinari, seguito dalla costituzione di una task force permanente politico-tecnico-operativa. Una necessità impellente, anche alla luce degli ordini di servizio che le singole realtà territoriali ricevono da MessinAmbiente relativi allo spazzamento e svuotamento dei cassonetti. E nei prossimi giorni il Collegio dei presidenti di Circoscrizione presenterà un “report”sul servizio, nell’ottica di un suo potenziamento. «A distanza di un anno dell’insediamento della nuova Amministrazione, la strategia per uscire dall’emergenza rifiuti appare ancora non compiutamente delineata. Bisognerebbe superare la dicotomia tra Ato 3 e MessinAmbiente, due società, di cui una in liquidazione ufficialmente e per ragioni normative e l’altra che è stata dichiarata in liquidazione ma che, di fatto, sta operando in direzione di un rafforzamento dei servizi erogati, pur barcamenandosi nelle incertezze finanziarie necessarie a pagare gli stipendi e ad assicurare i servizi. Si ritiene, a tal fine, che una soluzione possa essere individuata attraverso un parziale apporto di capitali privati che possano essere impiegati per quell’ammodernamento e quella efficienza necessaria a garantire alla collettività un servizio ottimale ma anche un contributo allo sviluppo economico ed occupazionale del nostro territorio», rimarcano Vincenzo Messina, Nuccio Zullo, Lino Cucè, Francesco Palano Quero, Santino Morabito e Orazio Laganà. Secondo cui l’Amministrazione Accorinti «si è messa alle spalle un anno di rodaggio, si è affidata agli uomini che ha ritenuto più competenti e idonei,con risultati che ad oggi non possono ancora essere letti con completezza». Quindi il monito finale: «Adesso il sindaco deve dire come intende tirare fuori la città dalla emergenza storica rappresentata dall’immondizia».

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