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«Pedonalizzare il viale San Martino»

 «Quella che abbiamo inserito nel Piano urbano del traffico non è l’isola pedonale definitiva ma un punto di partenza». Il capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta ha davanti a sé delibere, mappe, raccolte firme e addosso una t-shirt, cosi tanto di moda, ormai, a Palazzo Zanca: “Free 16 consiglieri comunali eroici”, la scritta, tra ironia e auto-esaltazione. E in premessa alla sua conferenza stampa annuncia: «Adesso dico tutta la verità». La verità di Trischitta, che è anche quella di altri consiglieri che hanno di fatto detto no all’isola pedonale così com’è stata sperimentata da gennaio, riducendola alla sola piazza Cairoli, è che «il nostro non è stato un blitz, abbiamo lavorato un mese in commissione e la discussione, alla fine, era tra chi non voleva alcuna isola pedonale e chi, come noi, voleva che almeno piazza Cairoli fosse un punto di partenza». Punto di partenza per cosa? «La nostra isola pedonale è quella che parte da piazza Cairoli e chiude al traffico il viale San Martino fino a via Santa Cecilia». Cioè quella proposta a febbraio nel corso della seduta aperta del Consiglio dedicata proprio al dibattito sull’isola pedonale. Perché non inserirla già adesso nel Put? «Perché noi vogliamo che prima sia sperimentata e nel Put non si possono inserire sperimentazioni ma scelte definitive ». Niente via dei Mille, però. «Il mancato introito dai gratta e sosta –incalza Trischitta –comporta una perdita di duemila euro al giorno. Via dei Mille chiusa è una barriera al traffico e va detto che se abbiamo ricevuto pressioni, sono state quelle dei commercianti più facoltosi di via dei Mille, che chiedevano la chiusura della sola parte iniziale». Trischitta ricorda che in commissione hanno lavorato a lungo anche sull’ipotesi “rambla”, il progetto di pedonalizzazione (non totale però) del tratto del viale San Martino che da piazza Cairoli giunge alla dogana. «Ma niente, Cacciola ci ha risposto: o accettate la nostra proposta o niente». Scelte definitive, dunque? «Noi abbiamo ricevuto dei dati sulle perdite che hanno subito i commercianti, ma se nei prossimi 3-4 mesi dovessimo avere indicazioni diverse saremo pronti a tornare indietro. Intanto noi vogliamo proporre l’ampliamento di un’altra area pedonale, quella del Duomo, fino al teatro Vittorio Emanuele».

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