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Isola pedonale, ancora legittime le multe

La tela di Penelope, si tesse di giorno si sfila di notte, o il giorno dopo, nel caso dell’isola pedonale Cairoli. Una metafora calzante per definire quanto sta accadendo a palazzo zanca, una vera telenovela stucchevole. Si è detto tutto e il contrario di tutto e si è fatto tutto e il contrario di tutto: il sì e il no sono talmente confinanti che non si capisce bene chi sia favorevole o meno, e perché. Ad una settimana dall’approvazione del piano generale del traffico urbano, quando i 16 consiglieri ormai arcinoti si sono espressi a favore di un’isola pedonale limitata soltanto a piazza Cairoli (quindi contro il progetto della giunta Accorinti), ci si aspettava che con la lettera di due giorni fa dell’assessore Gaetano Cacciola all’ing. Mario Pizzino in cui lo invitava a dare corso alla volontà dell’aula, questa si potesse finalmente  ritenere soddisfatta. Ma forse le manifestazioni dei cittadini di venerdì e sabato scorso hanno sollecitato una maggiore riflessione e  quella che  il 29 luglio rappresentava la volontà definitiva del consiglio, dopo mesi di sedute di commissione e varie valutazioni, oggi sembra in bilico. E così in appena due giorni si registrano due conferenze stampa sull’argomento: una di Giuseppe Trischitta, che ieri ha proposto alla giunta  di congelare il piano e sperimentare l’isola proposta dall’aula a febbraio  e cioè solo sul viale S. Martino, fino a via Santa Cecilia, e oggi quella della consigliera  del nuovo centrodestra Daniela Faranda (che fra l’altro si è astenuta dal voto) che sulla stessa scia del forzista, ha ospitato il progettista della rambla, ricordando quanto era suggestiva quell’idea 

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