La reazione alla sospensione dell’efficacia dell’ordinanza anti tir è quella che ti puoi aspettare da uno come Renato Accorinti.
Rispetta la sentenza ma non molla la presa. “Sulla vicenda andrò fino in fondo fosse l’ultima cosa che faccio nella mia vita- dice il primo cittadino - sono sorpreso per la rapidità della giustizia, non mi sento sconfitto dal Tar, ma accetto il responso del tribunale”.
Accorinti ha davanti agli occhi il dispositivo del tribunale Amministrativo di Catania ed ha segnato con l’evidenziatore un passaggio che apre nuovi scenari. Il TaR nel sospendere l’efficacia dell’ordinanza 428 del dipartimento mobilità, e la determina sindacale successiva che ne sosteneva l’urgenza, scrive viene “posto l’obbligo all’amministrazione Comunale di adottare ogni necessario accorgimento di polizia municipale, mediante – si legge testualmente – l’istituzione e/o l’incremento di adeguati servizi di controllo delle rete viaria interessata , per perseguire comunque la primaria finalità di difesa dei diritti e dell’incolumità dei cittadini”.
Ed è in forza di questo obbligo che Accorinti giustifica la seconda fase della sua manifestazione di dissenso al passaggio diurno dei mezzi pesanti. I tir non potranno essere multati, ma rallentati, quello ritiene ancora di poterlo fare.
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